«Tanto dolore. Grazie a chi ci ha aiutato» 

La mamma e la famiglia di Nicola Demattè: «In questi giorni molte persone, anche sconosciute, ci sono state vicine»



TRENTO. «È dura, durissima, ma voglio ringraziare le tantissime persone che in questi giorni ci sono state vicine che hanno cercato Nicola. Molte persone che conoscevo ma anche tante che non avevo mai incontrato e che si sono spese per aiutarci in questo momento». Il dolore traspare da ogni singola parola di Cristina, la mamma di Nicola Demattè. Un dolore profondo e innaturale quello della mamma che deve organizzare il funerale per il figlio che ancora non aveva festeggiato i 19 anni. «Nicola non c’è più» ripete la donna, ma accanto a lei ci sono decine di persone che stanno sostenendo sia lei che la sua famiglia nel momento del lutto. «Non sono sola - spiega - non lo sono mai stata. In questi giorni ho avuto vicino a me molte persone. La famiglia, gli amici ma anche degli sconosciuti che ci hanno aiutato. Che volontariamente si sono impegnati nelle ricerche di Nicola. Ecco, in un momento di lutto, in un momento durissimo per tutti noi posso dire che sono riuscita a vedere anche una cosa positiva ed è proprio la grande solidarietà di diverse persone».

Una solidarietà che ha anche alimentato la speranza che questa vicenda potesse avere un finale diverse, potesse vedere il ritorno del giovane a casa. Purtroppo così non è stato. Dopo otto giorni di ricerche e l’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura, sabato pomeriggio verso le 17.40 il corpo del ragazzo è stato trovato da due escursionisti che stavano salendo lungo la strada pedonale del Doss Trento. «È morto a causa dei traumi che ha riportato nella caduta» conferma mamma Cristina. Cosa sia successo prima, per lei è indifferente. L’unica cosa con la quale deve fare i conti in questo momento - e per sempre - è che il suo Nicola non c’è più, non tornerà a casa.

Era sempre stata lei che aveva lanciato l’allarme chiedendo l’aiuto delle forze dell’ordine ma anche dei social. Venerdì pomeriggio suo figlio aveva chiuso alle sue spalle la porta di casa. Lei aveva atteso, ma poi aveva fatto il suo appello. Accolto, come lei stessa sottolinea, da centinaia di persone. Che non sono hanno condiviso il suo dolore sul web, ma che si sono messe in strada per cercare il 19enne. Un appello quello di Cristina che era stato raccolto anche dalla popolare trasmissione di Rai Tre «Chi l’ha visto?» che aveva lanciato le ricerche durante la puntata di mercoledì. E in questi giorni sono state tantissime le segnalazioni che sono arrivate alla famiglia e anche alle forze dell’ordine. Segnalazioni tutte verificate ma, purtroppo, tutte inutili per riportare il ragazzo alla sua famiglia.

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