«Tanti immigrati stanno tornando a casa» 

L’imam: «Non si possono lasciare i disperati in mare. Ma occorre distinguere chi ha diritto all’asilo dagli scafisti criminali»


di Fabio Peterlongo


TRENTO. «Rispettiamo il volere del popolo e speriamo che prevalga una politica di inclusione ed apertura». Così Aboulkheir Breigheche, imam del Trentino-Alto Adige ha commentato la situazione politica locale a margine dell’"Aid El Fitr", la festa della Rottura che sancisce la fine del Ramadan, al Palaghiaccio di Trento, a cui hanno preso parte un migliaio di fedeli islamici. Gli uomini, seduti sopra i tappetini rituali, sono posizionati a ridosso del celebrante e indossano spesso la tradizionale tunica bianca, ma non manca chi si veste “all’occidentale” con giacca, camicia e cravatta. Le donne sono raggruppate in fondo alla pista, vestite con abiti cerimoniali sfarzosi e colorati, e tutte indossano il velo. Nel mezzo decine di bambini corrono come in un parco giochi, anche loro vestiti “a festa”. Lateralmente, sui tavolini trovano spazio dolci e pietanze, preparate dalle famiglie per celebrare la fine del digiuno. Breigheche ha sottolineato il significato della festa per la comunità musulmana: «La fine del digiuno rappresenta il premio concesso al fedele dopo un mese di sacrificio: per questo le famiglie preparano tante pietanze tipiche e le condividono con tutta la comunità».

Riflettendo sulle questioni di attualità, Breigheche ha valutato positivamente il rapporto con le istituzioni locali: «Dopo i primi anni in cui c’era un po’ di diffidenza, abbiamo creato un rapporto ottimo, grazie ai reciproci sforzi. A livello nazionale, l’ex ministro Minniti aveva iniziato un percorso per un riconoscimento ufficiale della comunità islamica nel rispetto della Costituzione, speriamo vada avanti questo percorso: per noi la religione è un fatto privato, che però richiede una regolamentazione nell’interesse della comunità e dello Stato». In relazione alle prossime elezioni provinciali, Breigheche ha espresso l’auspicio che prevalgano posizioni politiche inclusive: «Rispettiamo il volere del popolo e contemporaneamente auspichiamo per il bene del Trentino che prevalgano posizioni che mirano alla convivenza pacifica e alla tolleranza».

L’imam ha riflettuto sulla “linea dura” sui migranti imposta dal nuovo governo con la chiusura dei porti e il caso della nave Aquarius respinta: «Molte delle persone che cercano di superare il Mediterraneo scappano da guerra e torture. Va distinto chi ha diritto all’accoglienza per ragioni umanitarie e devono essere siglati accordi con i Paesi d'origine, ma è inaccettabile lasciare in mare i disperati». Breigheche ha espresso una condanna degli scafisti, spesso di origini arabe: «Gli scafisti sono dei criminali e basta, che vanno puniti duramente dalla legge». Breigheche ha sottolineato la precaria situazione economica e lavorativa diffusa tra i musulmani in Trentino: «La crisi economica ha colpito i migranti in misura maggiore rispetto a chi è nato qui: molte famiglie sono in seria difficoltà e sono tanti ormai coloro che hanno deciso di tornare nei Paesi d’origine perché qui non riuscivano ad assicurare alla loro famiglia una vita dignitosa».













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