Swg: «Il centrosinistra vince ovunque» 

Nell’indagine, commissionata dal Patt, forbici amplissime tra i due schieramenti in tutti e tre i collegi alla Camera


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. In Trentino non sembra soffiare il vento del centrodestra. Anzi, la fotografia che scatta un sondaggio recentissimo, concluso ieri, è quella di una provincia in balia della bonaccia, dove il Pd cresce e il Patt (con la Svp) raddoppia nientemeno il proprio consenso rispetto a 5 anni orsono.

Non basta: i 900 trentini sentiti dall’istituto specializzato Swg (su incarico del Patt) offrono un’immagine di una vittoria nettissima del centrosinistra, financo in quella Valsugana che per altri osservatori riserverebbe invece dei margini di incertezza.

Questo sondaggio invece dubbi non ne mostra, assegnando forbici amplissime di distanza tra centrosinistra autonomista e centrodestra, distacchi (li mostrano con chiarezza le tabelle pubblicate in questa pagina) tra il 14 ed il 15 per cento. Notare che la Swg, nelle note metodologiche, parla di stime con un margine di approssimazione massimo del 3,3% a livello provinciale, mentre per ogni singolo collegio elettorale il margine di approssimazione massimo è del 5,6%. Tutta la proiezione è riferita alla Camera.

Se il Patt può mettere all’incasso cinque anni di governo provinciale, e lo scarto con il segno più sarebbe insomma quello legato alla gestione del “potere” (ed i maligni notano che si giova forse anche del fatto di essere il commissionante dell’indagine) resta più difficile da “leggere” la performance data in crescendo dei Dem, quasi 4 punti più robusti rispetto al resto d’Italia, nonostante la diaspora di pezzi di partito.

Quest’area, riassunta da Swg nel Pd, secondo alcuni beneficierebbe dunque di quel notevole pacchetto di voti che cinque anni erano finiti in dote a Lorenzo Dellai, con Scelta Civica. A ben guardare infatti il contenitore nazionale in cui si schiera in questa tornata proprio Dellai, ovvero Civica Popolare della Lorenzin, in Trentino sfiora la soglia del 3 per cento, mentre nel Paese arrancherebbe poco sopra l’1 per cento.

Andando a vedere quello che succede dall’altra parte della barricata, sul fronte centrodestra, si nota come sia la Lega Nord a giovarsi del salto in avanti che registra la coalizione, passando dal 7 per cento di 5 anni fa al 11,7 di oggi, con una performance comunque meno brillante che nel resto del Paese. Non eccezionale la stima su Forza Italia, con la Swg che la vede in caduta rispetto al recente passato e, seppure di un’incollatura, alle spalle del Carroccio.

Ed i Cinquestelle? Torna quell’effetto bonaccia di cui si diceva prima, con il partito di Di Maio sostanzialmente stabile rispetto a 5 anni fa, quando incassò il 20,8 dei consensi: se nel Paese la Swg accredita i grillini di un tondo 28 per cento, qui da noi farebbero un balzo in avanti di nemmeno un punto pieno in percentuale.

Nell’ambito dei satelliti Liberi e Uguali sembra fare bene ma non benissimo rispetto al nazionale mentre merita un approfondimento la performance di Noi con l’Italia. Gli Udc in Trentino non superano l’1 per cento ma la media nazionale che gli assegna il sondaggio Swg è più che doppia. A questo proposito gli analisti più attenti vedono sullo sfondo il paventato inciucio che porterebbe un’alleanza Pd-Fi al governo: guarda caso i due partiti maggiori delle rispettive coalizioni a questo punto darebbero vita ad una coalizione del 38 per cento. Il restante due per cento per essere maggioranza sarebbe garantito in modo matematico dagli ex Udc. Ultima cosa: gli indecisi. Qui da noi sono tanti, più che nel resto d’Italia, il 25% rispetto al 18%. Un partitone.













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