Sulle nevi della Marmolada la stagione comincia (solo) ora 

Turismo e ambiente. Apre oggi - fino al 1° maggio - il vecchio impianto di Pian dei Fiacconi Per la cestovia ex Graffer ultimo anno di attività prima di un rinnovo che si annuncia complicato


ELISA SALVI


Trento. L’inverno volge al termine, ma sul versante Trentino della Marmolada la stagione comincia ora, con l’apertura primaverile del vecchio impianto (ex) Graffe dal 30 marzo al 1° maggio. Un mese dedicato agli irriducibili dello slalom pronti a solcare una pista di quasi 3 km (dai 2626 m di Pian dei Fiacconi ai 2057 m del Fedaia), servita dalla storica cestovia che è giunta all’ultima stagione della neve. L’impianto il 4 dicembre 2019 arriverà infatti a “fine vita tecnica” e sembra nelle intenzioni dei proprietari, i gardenesi Mahlknecht, di rifarlo ex novo iniziando i lavori in autunno, con il posizionamento di piloni (più o meno) lungo il tracciato attuale per completare l’opera a primavera.

Un rinnovo complicato

Si tratta di un’operazione complessa che s’inserisce nel piano di sviluppo della Marmolada che prevede l’accordo del Veneto, in caso di rinnovo degli impianti, e avviene in un momento delicato: è ancora aperta la controversia sui confini della “Regina” tra Provincia di Trento e Regione Veneto. La gestione della cestovia è stata anche oggetto di recenti lamentele da parte degli operatori del Fedaia che si sono rivolti al comune di Canazei manifestando sconcerto per l’entrata in funzione di soli trenta giorni. L’amministrazione, condividendo la preoccupazione, ha invitato (con lettera del 13 marzo) le Funivie Fedaia Marmolada a considerare un’apertura per tutto l’inverno.

Proteste per la mini-apertura

«È molto deludente un mese di attività. Comprendo l’amarezza di chi fa turismo al Fedaia» dice Silvano Parmesani, sindaco di Canazei. E riguardo al nuovo impianto, precisa: «In Comune non è stato presentato ufficialmente alcun progetto che, comunque, dovrebbe prima superare l’iter provinciale d’approvazione. Siamo favorevoli al miglioramento dell’offerta da parte dei fratelli Mahlknecht. Ma, in tal caso, riterrei opportuno un leggero allungamento della pista e un arroccamento in un punto più sicuro, dell’attuale, per la sicurezza valanghiva e più efficace nel servire i due rifugi in quota».













Scuola & Ricerca

In primo piano