Stop alla plastica, per sagre e feste l’alternativa c’è 

Il Caso della settimana. Da stoviglie e bicchieri di vetro e ceramica che vengono pure lavati, ai piatti di plastica durevole riutilizzabili: così bandire l’usa e getta è possibile



Trento. Se - come ha stabilito il Consiglio Ue - dal 2021 saranno banditi gli oggetti in plastica monouso (piatti, bicchieri, cannucce, ecc) è meglio che gli organizzatori delle tante sagre e feste del Trentino inizino ad organizzarsi. La buona notizia è che non siamo all’anno zero e che le alternative ci sono. Sul Trentino di ieri abbiamo dato conto dei timori e delle difficoltà delle associazioni che organizzano eventi sul territorio. Oggi proponiamo due casi virtuosi: un’azienda e una associazione che i problemi dell’utilizzo di plastica monouso li hanno risolti.

“Big Service” è una società con sede a Gardolo e capannoni e Lavis. Nata come azienda che offre servizi per ogni genere di manifestazione, cinque anni fa il titolare Andrea Oss Papot ha avuto l’idea: «Acquistare stoviglie di ceramica e piatti di vetro e noleggiarli alle manifestazioni che ne hanno bisogno. Li porto puliti e li ritiro usati».

Da allora, dopo le prime diffidenze, di acqua sotto i ponti ne è passata e oggi Oss Papot ha instaurato solide collaborazioni con molte Comunità di valle, associazioni e pro loco: «Ogni anno forniamo circa 500 mila stoviglie ad un prezzo di 0,12 centesimi al pezzo, meno dei piatti di plastica a scomparti che costano 0,18. Diamo le stoviglie e le ritiriamo sporche. Ciononostante all’inizio ci dicevano che i nostri piatti erano scomodi e che costavano troppo rispetto a quelli di plastica, ma poi hanno capito che quello che risparmi nell’acquisto della merce te lo ritrovi caricato nei costi di smaltimento che, se anche non paga l’associazione, deve comunque sostenere il Comune o la Comunità di valle, cioè tutti i cittadini».

Altra realtà virtuosa è quella della “Ecosisters” di Ziano di Fiemme: «Dal 2011 abbiamo offerto 13 mila "prestiti" di bicchieri e stoviglie in plastica rigida non "usa e getta" per feste e sagre. così aiutiamo l'ambiente riducendo l'impatto in rifiuti». Ivana mattioli è la portavoce dell'associazione che punta a promuovere la riduzione della propria "impronta" in termini di spreco, a tutto beneficio dell'integrità ecologica. spiega mattioli: «tutto comincia nel 2011 quando l'associazione, che nasce come gruppo teatrale, acquista 50 bicchieri in plastica colorata durevole, dandoli in prestito per piccole feste nella zona di ziano, come feste di compleanno o ritrovi in parrocchia». poi l'interesse verso la proposta è aumentato in maniera esponenziale: «oggi abbiamo a disposizione 900 bicchieri, 900 piatti e 900 kit di posate e siamo contattati da feste importanti. li mettiamo a disposizione dietro cauzione». tra le collaborazioni più recenti, vi sono la processione che ha commemorato il primo anniversario dalla tempesta vaia e la kermesse "bioenergia fiemme". l'impegno delle quattro volontarie di "ecosisters" è sostanzioso: «abbiamo tutte un lavoro - ha sottolineato mattioli - e dedichiamo il nostro tempo libero a questo progetto». l'associazione non è attiva soltanto in questo "catering" ecologico, ma predispone corsi di economia domestica sostenibile, laboratori per incartare i pacchi regalo con la carta di risulta che tutti hanno in casa e mercatini del riuso con cui si cerca di dare una seconda vita ad oggetti accantonati ma ancora funzionali. «e non dimentichiamo il progetto di "scambio abiti". proponiamo di donare i vestiti che non si usano più per poter ridurre anche qui lo spreco», precisa mattioli, la quale non chiede principalmente il sostegno delle amministrazioni, bensì l'impegno di ciascuno a fare la sua piccola parte: «essere consumatori sostenibili comporta un po' di fatica. dobbiamo stare attenti alle condizioni in cui sono riconsegnate le nostre stoviglie, per sincerarci che non siano danneggiate. agli organizzatori delle feste sta il compito di riconsegnarle lavate e pronte ad un nuovo uso, ma qualche volta siamo noi stesse a lavarle. ma questa piccola fatica è essenziale per ridurre la produzione di spazzatura e proporre un nuovo modello di vita. dove arrivano le "ecosisters" si produce pochissimo scarto e di questo siamo orgogliose».

LU.PE. e F.P.













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