Stop ai diplomati magistrali 

Il Consiglio di Stato boccia le precedenti sentenze. Delsa: «In Trentino gli unici fuori dalle graduatorie» 



TRENTO. «Oggi la giustizia è morta»: così si legge sui cartelli sollevati dalle docenti diplomate magistrali pre-2002. Per 164 di loro le speranze di inserimento in graduatoria si arenano di fronte al Consiglio di Stato. Con un’ordinanza il supremo organo amministrativo ha revocato le precedenti ordinanze che permettevano l’inserimento nelle graduatorie provinciali. Mauro Pericolo, presidente del sindacato Delsa, contesta aspramente la decisione: «È un caso di giustizia negata ed una decisione viziata da un pregiudizio politico, che crea un privilegio per i laureati di fronte a docenti diplomati con vent’anni di esperienza. Attendiamo la sentenza, ma siamo pronti a ricorrere alla Corte di giustizia europea». L’ordinanza arriva mentre il Consiglio dei ministri decideva di non pronunciarsi fino alla fine del prossimo anno scolastico.

Pericolo sottolinea: «I diplomati magistrali di Trento sono gli unici in Italia a non poter partecipare ad un concorso dal 1998. Ciò nonostante, la Provincia decide di escluderli anche dalla quarta fascia, impedendo l’accesso al ruolo. Il contrario di quanto è successo in Provincia di Bolzano dove, pur partendo dallo stesso Statuto, si è deciso di consentire ai diplomati l’accesso alla graduatoria. Chiediamo le ragioni di questa differenza». Pericolo avanza richieste precise: «È necessario bloccare le immissioni in ruolo per la quarta fascia di docenti. Se questo non accadrà impugneremo i ruoli. Chiediamo poi che si rimborsino le spese legali sostenute dai docenti, precari che sono andati a scontrarsi con lo strapotere della Provincia». Il consigliere provinciale Claudio Cia (Agire per il Trentino) commenta: «Chiediamo che i docenti che per anni hanno arricchito i nostri figli con le loro competenze ed esperienza sia riconosciuta la stabilizzazione che è stata loro negata». (f.p.)













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