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Statale della Valsugana, un autovelox che fa strage di multe

Il consigliere Vittorio Bridi (Lega) interroga il sindaco: «I controlli effettuati dove il limite passa da 90 a 70 chilometri l’ora sono più punitivi che preventivi»



TRENTO. Sull’ex statale 47 della Valsugana, quella che è stata chiamata “Le Laste” dopo la realizzazione delle gallerie che velocizzano il traffico per la città, fioccano le multe per eccesso di velocità. La qual cosa fa insorgere non solo chi si è trovato vittima dei controlli dei vigili con l’autovelox, ma anche i consiglieri comunali della Lega Nord, che hanno presentato un’interrogazione al presidente del consiglio Coppola e al sindaco Andreatta.

Spiega il primo firmatario dell’interrogazione Vittorio Bridi (gli altri sono Moranduzzo, Osele, Postal, Giuliani e Festini) che percorre spesso il tratto di tangenziale est tra Cognola e Gardolo, che la posizione della pattuglia di polizia urbana, quasi nascosta dietro il muro dell’edificio di Maso Wallenburg e poco prima del cartello che segnala il limite di velocità di 70 chilometri all’ora (mentre prima il limite è di 90 chilometri), sembra voler infierire sugli automobilisti.

«Ci risulta incomprensibile - si legge nell’interrogazione - la scelta del posto e le modalità del posizionamento dell’ autovelox, che sembra scelto più che per fare opera di prevenzione a tutela degli automobilisti per elargire multe in quanto la ex statale in quel tratto risulta ampia, in media pendenza con buona visibilità e solitamente priva di grande traffico se non nelle ore di punta.

La posizione dell’autovelox (come si vede dalla fotografia che pubblichiamo) dimostra chiaramente che il posto scelto per l’appostamento (meglio sarebbe dire agguato) risulta per i veicoli che scendono dalla collina in tutta sicurezza a 90 km/ora, molto pericoloso perché, oltre che ad essere poco visibile perché posizionato dietro un edificio di Maso Wallenburg, risulta essere a poco più di una decina di metri da un nuovo segnale di riduzione della velocità di 70 km/ora» .

L’interrogazione sottolinea che l’autovelox, così posizionato, non rispetta la norma del nuovo codice, che prevede che l’apparecchio sia segnalato e visibile. Le conseguenze, si aggiunge nell’interrogazione, possono essere pericolose perché gli automobilisti alla vista dei vigili sono indotti a frenare in un tratto di strada molto breve. Sorge di conseguenza il sospetto che l’iniziativa sia fata per rimpinguare le casse comunali.

Di conseguenza, i firmatari interrogano il sindaco per sapere se non condivida che la pattuglia, posizionata dietro il muro di maso Wallenburg, sia ad una distanza non regolare e soprattutto pericolosa per la sicurezza degli automobilisti che si trovano obbligati a rallentare all’ultimo momento. Chiedono inoltre se il sindaco non ritenga di dare precise ed inderogabili direttive al corpo di polizia per controlli nel rispetto del codice della strada e se non sia il caso di ritenere nulle le sanzioni finora elevate.













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