Statale 47, operazione depotenziamento

La Provincia: niente Valdastico o Valsugana a 4 corsie ma rotatorie e restringimenti per renderla poco appetibile ai camion


di Marika Caumo


BORGO. No alla Valdastico, ma nemmeno all'autostrada della Valsugana, e neanche alle quattro corsie sulla Statale 47. Alla superstrada a pedaggio veneta il Trentino risponde con una "tattica difensiva", basata sul rallentamento del traffico e sul potenziamento della ferrovia. E' stata definita proprio così nell'incontro di martedì sera in Comunità di valle tra i 21 sindaci e la Provincia. Un incontro chiesto da tempo.

Assente il presidente Lorenzo Dellai (era atteso e la sua assenza ha deluso più d'uno dei sindaci presenti), la palla è passata al vicepresidente Alberto Pacher, sceso a Borgo insieme all'ingegnere Raffaele De Col ed alla funzionaria Maria Celestina Antonacci. Un incontro informativo su come la Provincia intende muoversi di fronte ai progetti di finanza veneti che, studi alla mano, porterebbero un incremento del 200% di mezzi pesanti e del 70% di traffico leggero lungo l’asse della Valsugana. Ne è uscito che la Provincia ha affidato uno studio sulla mobilità al gruppo Clas di Milano, dal quale è emersa come soluzioni viabilistiche non opportunità né della Valdastico (la gran parte del traffico lungo la Statale 47 si origina in Valsugana) né di una autostrada della Valsugana: un progetto che, ricordiamo, ipotizzava tra l'altro 40chilometri in galleria e che è stato affossato, anche perché il problema del traffico in questo caso non avrebbe riguardato solo la Bassa Valsugana ma si sarebbe riversato fino a Trento, portando la tangenziale (che oggi sfiora i 48mila veicoli a giorno) al collasso.

La strategia da adottare suggerita è quella del depotenziamento della Statale 47, rendendola meno veloce e quindi meno appetibile. In che modo? Con restringimenti, rotatorie e rallentamenti. E dunque, tanto per cominciare, nessun allargamento della Statale 47 da 2 a 4 corsie, ma si prevede di intervenire con la sua puntuale messa in sicurezza, ad esempio allargando la corsia da 7 a 9 metri sulla "retta di Ospedaletto" e coprendo la roggia che vi passa a fianco.

Altra idea è quella di ridurre da 4 a 2 corsie l'attraversamento dei centri abitati (Tezze e Marter) e intervenire nei tratti dove la velocità è maggiore e di conseguenza anche l'inquinamento, sia ambientale che acustico, è elevato, realizzando rotatorie, che hanno l'effetto di rallentare il traffico e quindi disincentivare in particolar modo il transito dei camion.

Infine si punta ad un maggior controllo per contrastare la velocità eccessiva. Il Dipartimento preparerà ora una prima bozza di interventi, partendo dalle cose realizzabili nel 2013, poi sindaci e Provincia ne discuteranno i singoli dettagli.

«Penso sia opportuno mettere in campo delle strategie difensive sulla Statale 47, evitando che si trasformi progressivamente in una autostrada. Dobbiamo mettere questa arteria nella condizione di non subire altri carichi veicolari e spostare progressivamente il traffico privato dalla gomma alla rotaia - ha spiegato ai sindaci della Bassa Vaslugana l'assessore Pacher-. Per questo dal 2013 il servizio ferroviario sulla linea della Valsugana passa alla Provincia, con la messa sui binari dei primi 4 convogli della Trentino trasporti, per arrivare nel 2014 a gestire la totalità del trasporto regionale».

L'asse di collegamento privilegiato, è stato ribadito, è la direttiva Verona - Monaco, ed è previsto un raddoppio della linea del Brennero, riducendo tempi e costi di viaggio.

E' stato infine chiarito che in Trentino a fronte di una spesa in viabilità di 200 milioni di euro l'anno si è passati a 40 milioni, annunciando che per il 2013 l'opera più significativa prevista in valle è la "Variante del Tesino", con l'appalto che sarà fatto a giugno.

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