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Diceva il generale prussiano von Clausewitz che «la guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi». Quando ovviamente fallisce la diplomazia, che della politica è elemento...



Diceva il generale prussiano von Clausewitz che «la guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi». Quando ovviamente fallisce la diplomazia, che della politica è elemento indispensabile, specie nelle relazioni internazionali. Ma forse l’altra sera Walter Kaswalder pensava a una massima più terra terra: quella forgiata dall’allora ministro Rino Formica, secondo il quale «la politica è sangue e merda». L’audio delle parole pronunciate a Nago dalla massima autorità istituzionale dell’Autonomia trentina svela una pochezza culturale disarmante: guerre di difesa e di attacco, gli americani guerrafondai... Vada a dirlo nei cimiteri militari in Normandia, e impari a memoria i nomi delle spiagge di sangue di Utah, Omaha, Gold, Juno e Sword. Se serviva un bel giro di chiave definitivo alla cella del povero Chico Forti, il nostro presidente del Consiglio provinciale non poteva fare di meglio. Chissà se qualcuno della sua parte politica glielo ha fatto notare, in queste ore. Ma se anche fosse avvenuto, c’è da dubitare che il nostro lo abbia capito. È comunque una buona lezione per il futuro: non affidatevi a Kaswalder, per questioni delicate. Al massimo, fateci due chiacchiere in allegria. D’altra parte è lui stesso a sostenerlo da sempre: la politica si fa al bar, al popolo si deve parlare con il linguaggio del bar, e così nelle istituzioni. E allora portatevelo al bar, il presidente Kaswalder: benché sia rigorosamente astemio, se si tratta di parlare a vanvera non vi deluderà. P.MOR.













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