Spunta una nuova tassa: riunirà rifiuti e servizi

La giunta di Palazzo Thun dà il via libera alla «Tares» voluta da Monti Tariffa puntuale sulle immondizie più 30 centesimi per ogni metro quadrato


di Luca Marognoli


TRENTO. Non bastava l’Imu. A partire da gennaio 2013 è in arrivo un’altra tassa comunale, la Tares, il tributo sui rifiuti e sui servizi. A prevederlo è stato il decreto Salva Italia, lo stesso che ha introdotto la nuova imposta sugli immobili, ed entro la fine dell’anno i Comuni devono renderlo operativo. Stamane la giunta di Palazzo Thun approverà i due regolamenti relativi, illustrati dall’assessore alle attività economiche Fabiano Condini, dopo averne discusso anche nella seduta di ieri.

La Tares è composta da un’imposta sui rifiuti e da un tributo sui servizi indifferenziati rivolto alla generalità dei cittadini. La prima esisteva già e sarà semplicemente inglobata nella nuova tassa: la novità è che l’importo non è più forfettario, ma dato da una parte “fissa” (determinata dalla superficie e dal numero di occupanti) e da una legata agli svuotamenti. Il sistema di misurazione sarà dunque puntuale, cioè dipendente dalle quantità gettate nei cassonetti.

Anche il tributo sui servizi indifferenziati sarà rapportato alla metratura dell’appartamento: andrà dai 30 (minimo di legge) ai 40 centesimi al metro quadrato (starà ai singoli Comuni decidere se e di quanto aumentare la quota), il che significa più di 30 euro l’anno per una superficie di cento metri.

Dovranno pagare la Tares non i proprietari degli immobili ma gli utilizzatori (anche se in molte circostanze c’è una coincidenza fra i primi e i secondi).

Perché due regolamenti? «Perché uno è di tipo tributario - spiega l’assessore Condini -, l’altro di tipo operativo, cioè relativo alle modalità di svolgimento del servizio».

La giunta di Palazzo Thun terminerà oggi di analizzarli e, secondo le previsioni, darà il via libera. L’iter poi dovrebbe proseguire velocemente: entro la fine del mese i documenti passeranno al vaglio di tre commissioni (bilancio, vigilanza sui servizi e statuto) che si riuniranno in seduta comune. Poi si andrà in consiglio comunale, per l’approvazione definitiva.

La nuova tassa, uno dei numerosi provvedimenti assunti dal governo per recuperare risorse, sarà dovuta a partire da gennaio in tutti i Comuni italiani. Questi potranno prevedere anche riduzioni tariffarie, nella misura massima del 30%, in alcune particolari circostanze previste dalla legge.

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