Spagnolli si è dimesso: «Ostaggio dei veti»

Prima dell’annuncio ha firmato un decreto che riapre il progetto Benko. Pronto a lasciare anche Ladinser. Si vota a maggio


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Spagnolli si è dimesso. «Troppi veti, così non si governa». Lascia il suo terzo mandato da sindaco dopo soli quattro mesi. Il suo ultimo atto è stato rianimare il progetto Benko, riconvocando, d’accordo con la giunta provinciale e il presidente Arno Kompatscher, la conferenza dei servizi. Il nuovo accordo di programma arriverà in consiglio comunale. Bolzano tornerà a votare a maggio (la forbice è tra il 1 maggio e il 15 giugno). È una delle poche cose fisse nel caos politico e istituzionale di ieri.

Il congedo. Spagnolli ha diffuso una lunga lettera di dimissioni, che pubblichiamo integralmente. Poche le sue parole riferite a caldo e malvolentieri alla stampa, dopo avere lasciato il municipio da una porta laterale: «Mi sono dimesso ed ora sono un comune cittadino e come tale inizierò una nuova vita». Esclude un suo futuro in politica. «È l’ultima intervista che rilascio alla Rai», dice davanti alla telecamere, «chiederò ai giornalisti di cancellare il mio numero di telefono». Nella lettera difende il progetto Benko, cui ha sempre creduto, e ribadisce i timori di conseguenze giudiziarie, se si fosse assunto la responsabilità di bloccarlo. Spagnolli se ne va stanco, ma sollevato.

Politica nel caos. Nel Pd si prepara l’ennesima resa dei conti. «Questa mossa non era stata concordata in partito», accusa l’assessore Mauro Randi, «I responsabili della candidatura di Spagnolli hanno nomi e cognomi e ne risponderanno, a partire dalla segretaria Di Fede». Liliana Di Fede, dal conto suo, rende l’onore delle armi a Spagnolli: «Lo considero un gesto di dignità e di serietà». Terremoto anche nella Svp, con il partito diviso in due, si danno per probabili le dimissioni dell’Obmann cittadino Dieter Steger, contrario a questo epilogo. Il centrodestra pensa al voto. Nella maggioranza c’è tensione, alcuni consiglieri sono arrabbiati, altri non aspettavano altro. Indignato il M5S.

La giornata. Le tappe dell’addio di Luigi Spagnolli. Il sindaco ha riunito d’urgenza la giunta comunale alle ore 15.30 e ha informato gli assessori. Lì Klaus Ladinser ha detto «mi dimetto anch’io». Ma le dimissioni del vicesindaco non sono state ancora depositate ufficialmente. Un’ora più tardi, alle 16.30, Spagnolli ha informato i capigruppo di maggioranza. Gli sono bastati una manciata di minuti. «Troppi veti, così non riusciamo ad andare avanti», ha detto, consegnando al gruppo sotto choc la sua lettera di congedo. Ha firmato poi l’atto delle dimissioni e non si è presentato in consiglio comunale, dove era in programma la discussione delle due mozioni di sfiducia delle opposizioni a sindaco e giunta. In aula chiamano «fuga» la sua partenza senza congedarsi dal consiglio comunale. «Gravissima mancanza di rispetto verso l’istituzione», protestano i consiglieri di opposizione. Il Consiglio si apre e si chiude velocemente, presenti sui banchi della giunta solo Giovanelli, Gallo e Randi. Spagnolli si era confidato con poche persone. Le dimissioni erano nell’aria, ma i capigruppo di maggioranza pensavano che nella riunione pre Consiglio Spagnolli avrebbe messo sul tavolo l’ipotesi di dimissioni, imponendo loro, Verdi compresi, un ricompattamento. Ma la lettera di addio era già scritta. Quello che succederà ora dipenderà dalle mosse degli assessori rimasti in carica e dei consiglieri comunali. Il commissario potrebbe arrivare subito o tra qualche settimana. E ancora una volta il progetto di via Alto Adige condizionerà le mosse. In un primo momento gli assessori Luciano Giovanelli, Mauro Randi e Luigi Gallo avevano annunciato: «Domani (oggi, ndr) ci dimettiamo anche noi». In serata torna tutto in discussione. Viene accarezzata l’idea, da parte degli assessori contrari, di restare in carica ancora un po’, per seguire dall’interno l’affare Benko. E anche le mancate dimissioni immediate di Ladinser, favorevole al progetto, potrebbero essere lette sotto questa luce. L’ assessora Claudia De Lorenzo (Lista civica per Spagnolli) annuncia: «Non mi dimetto, perché mi dicono di farlo. Lo farò quando deciderò di farlo, con la mia testa e il cuore e mi muoverò d’accordo con i colleghi di giunta». Gli assessori si incontreranno oggi alle ore 9.

Il saluto di Kompatscher. Il presidente provinciale rende onore a Spagnolli. «Ha saputo essere un punto di riferimento per tutti, un garante della convivenza. Rispetto la sua scelta», commenta Kompatscher, che rivela che una settimana fa Spagnolli aveva chiesto alla giunta provinciale di rinominare i propri componenti nella conferenza dei servizi per il Pru di via Alto Adige: «Ho chiesto all’ufficio legale e mi hanno risposto che dopo la bocciatura del consiglio comunale la giunta comunale ha il diritto di ripresentare una proposta. La conferenza dei servizi valuterà se tale proposta rispetta i paletti fissati nella vecchia delibera della giunta comunale. Martedì la giunta provinciale ha nominato i nostri componenti nella conferenza».

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