«Sono sconvolta, è una tragedia immensa» 

Il dolore di Carolina Kostner e del mondo del pattinaggio. Telser: «La piccola Gioia era un talento»


di Marco Marangoni


MERANO. «Sono sconvolta, è una tragedia immensa. Invio alle famiglie un sentito e grandissimo abbraccio. È difficile trovare parole che possano attutire il dolore ma voglio soltanto dire che la passione che si leggeva negli occhi di queste due giovani ragazze resterà per sempre indelebile nel cuore di tutti noi». Carolina Kostner ricorda così, con questo sentito pensiero, Gioia Virginia e Ginevra. La fuoriclasse altoatesina, raggiunta ieri pomeriggio a Oberstdorf, per le due promettenti pattinatrici piemontesi era il grande idolo. La Coppa dell'Amicizia di Merano è da sempre una gara trampolino di lancio. Gioia Virginia poche ore prima di perdere la vita l'aveva vinta. Aveva mostrato carisma, eccellente livello tecnico (diversi salti in combinazione) ed eccellente coreografia.

Quella di Trento è la terza tragedia che ha colpito il pattinaggio di figura italiano in circostanze analoghe. Il 10 agosto 2000, Rita Trapanese, la prima grande azzurra delle lame nobili, morì in un incidente stradale, l'11 gennaio 2016 la meranese Lea Norma Bottacini perse la vita dopo essere uscita di strada all'altezza di Frosinone. Assieme alla famiglia sta tornando a Siracusa dove viveva dopo aver trascorso le festività a Merano.

Commossa Karin Telser, olimpionica di pattinaggio di figura ai Giochi di Sarajevo 1984, oggi allenatrice dell'Ice Dream Merano, che conosceva le due cuginette, in particolare la più piccola. «Personalmente avrei sospeso la manifestazione anche se la vita deve proseguire. Gioia Virginia la conoscevo perché pattinava e giocava assieme alle mie allieve. Era un talento. Mi ricordo il suo sorrido, sorrideva sempre, molto elegante e diligente, vedevi che amava il pattinaggio. Ho riguardato il video degli Italiani esordienti della scorsa primavera, un programma stupendo come lo era lei. Ginevra so che cercava un partner per proseguire la carriera nelle coppie. È una tragedia che non dimenticherò mai come quella di Lea (Bottaccini) che è stata una mia allieva».

Anna Caramuscio, allenatrice della Young Goose Academy di Egna, racconta l'atmosfera a bordo della patinoire del Meranarena. «Quando abbiamo saputo la notizia è stato uno shock immenso. Questa mattina (ieri) l'atmosfera allo stadio era surreale, tutti eravamo sconvolti e distrutti. Una mia ragazzina quando è scesa sul ghiaccio aveva le lacrime agli occhi. Il pensiero era sempre fisso per queste ragazzine e per tutta la giornata c'era una tristezza di fondo. Dopo la gara Gioia Virginia giocava con le sue compagne, provavano con i loro vestitini da gara balletti e scattavano selfie».

«Questa è una tragedia incredibile - dice Reinhard Zublasing, vicepresidente nazionale della Federghiaccio -. C'era la possibilità di sospendere la gara ma abbiamo riflettuto su tutta la situazione decidendo di far proseguire la manifestazione. Domani (oggi, ndr) porterò il sostegno della federazione anche se questa, purtroppo, è un'immensa tragedia famigliare». Il perché la Coppa dell'Amicizia è proseguita lo spiega Maria Rindler, responsabile del settore figura dello Sport Club Merano, la società organizzatrice. «Con grande dolore, assieme alla federazione, abbiamo deciso di non sospendere le gare per dare un messaggio ai giovani che bisogna reagire e di aver sempre nel cuore l'immagine di queste due bambine che oggi (ieri) abbiamo ricordato con una commemorazione. Le società di Torino hanno deciso di ritirarsi».

Nicoletta Ingusci, presidente della YGA di Egna, dice: «è giusto che la manifestazione sia proseguita nei valori nobili dello sport che, non escluso da queste tragedie, deve farsi portavoce di commemorazioni e portare avanti uno spettacolo che fa bene a tutti».













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