L’APPELLO

«Sono malato, disperato e senza lavoro: aiutatemi»

«Cosa mi resta da fare? Non lo so, sto pensando ad un gesto estremo. Le ho provate tutte, ho scritto al mondo ma non ho ottenuto risposte. E nella mia vita non vedo un futuro...» è l'appello di Claudio Zencher



ROVERETO. «Cosa mi resta da fare? Non lo so, sto pensando ad un gesto estremo. Le ho provate tutte, ho scritto al mondo ma non ho ottenuto risposte. E nella mia vita non vedo un futuro...» A parlare così è Claudio Zencher, 47 anni, famiglia originaria di Terragnolo ma residente a Rovereto, ha sfogato tutta la sua disperazione con un post su Facebook: «Sono sull'orlo del suicidio senza lavoro da 27 mesi. Non resisto più. Lancio un grido di aiuto. Chiedo aiuto a tutti voi. Chi mi può aiutare?».

Zencher racconta poi che ha scritto decine di mail senza ottenere risposta: «Ero vicedirettore di un’area di servizio sull’A22 e quando ero ancora ammalato sono stato licenziato. Per me è stato un fulmine a ciel sereno: ho dovuto lasciare l’appartamento in cui abitavo e sono tornato da mia madre perché non potevo più pagare l’affitto, sono entrato in depressione, sono aumentato di venti chili. Mia madre vedendomi in quelle condizioni si è ammalata ed è morta nel 2015. Ho un fratello disabile e sono l’unico che possa occuparmi di lui nonostante mi sia stata riconosciuta un’invalidità, per i miei problemi di salute, del 90 per cento. In queste condizioni non ce la faccio a vivere».

Carlo Zencher ha interessato della sua situazione anche il sindaco, ma afferma, «mi ha risposto che ha girato la mia mail all’assistente sociale visto che non ha la possibilità di darmi un’occupazione. Ora spero che qualcuno porti il mio caso in consiglio provinciale per vedere se qualcuno può intervenire. Ma io mi dico: in questa provincia ci sono soldi per tutti quelli che sono in difficoltà, si aiutano gli stranieri, ma per me sembra che non ci sia nulla da fare.

Quello che chiedo è un lavoro, un’occupazione compatibile con il mio stato di salute. Forse chiedo troppo, ma con l’andare del tempo la mia situazione peggiora perché non vedo più prospettive per la mia vita. Sto chiuso in casa tutto il giorno, devo pagare i debiti che ho fatto quando ero dipendenti dagli acquisti on line... Ho scritto alla Caritas ma ho ottenuto un aiuto troppo limitativo con poco più di un pacco famiglia. Ora in tasca ho tre euro e non so come arrivare a fine mese...

E quando gli chiedi perché ha deciso di far conoscere a tutti la sua situazione attraverso Facebook, Claudio Zencher risponde che l’ha fatto sì «per denunciare una situazione insostenibile che peggiora di giorno in giorno», ma anche «per far capire che quello che è successo a me può capitare a tutti: ti ammali, perdi il lavoro e cadi in una depressione dalla quale rischi di non uscirne più. A meno che qualcuno non si decida a darmi una mano...»(g.r.)













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