Sicurezza sulla Valsugana, candidati divisi 

I politici in gara sul collegio e gli incidenti che non calano: tra tutor, guardrail e ferrovia, ecco le proposte in campo


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. La stanno girando in lungo ed in largo. Sono i candidati nel collegio della Valsugana che con i problemi della viabilità (tra cui quelli annosi e terribili della zona di Ospedaletto) fanno i conti ogni giorno. Sul tema riportato alla ribalta dal nostro giornale ecco i loro pareri. Maurizio Fugatti, si candida alla Camera per il centrodestra: «Quel tratto di strada è diventato l’emblema di una Valsugana dimenticata dai governi provinciali. Possibile che, in 20 anni, non si sia riusciti a mettere in sicurezza 6 chilometri? Nel frattempo si sono costruiti ponti, gallerie, infrastrutture ma nel tratto di Ospedaletto si continua a morire: anche i 4 milioni di euro stanziati ora serviranno forse per un chilometro, non certo per l’intera statale. Non è serio che solo ora, dopo tutto questo tempo, in piena campagna elettorale, si parli un Tutor, sembra una cosa buttata lì tanto per placare le proteste. Occorrono interventi concreti, come la posa di un guardrail».

Riccardo Fraccaro, in lizza alla Camera per il M5s: «Nel tratto che va da Ospedaletto a Borgo Valsugana servono due corsie separate da spartitraffico con new jersey in cemento a norma di legge. Con l’accortezza di prevedere spazi di accesso per i mezzi agricoli. Sempre in quel tratto, la strada va dotata di guardrail laterale, soprattutto nei punti ove sono presenti a lato strada fossi profondi. La carreggiata va ampliata dove possibile. Una volta messa in sicurezza la Ss47, è necessario intervenire per incentivare e potenziare l’utilizzo dei mezzi pubblici, soprattutto su rotaia: un altro intervento urgente è quello di elettrificare la ferrovia con il suo raddoppio nei tratti che vanno da Caldonazzo a Borgo e da San Cristoforo a Civezzano. La Valdastico è stata utilizzata finora come arma di distrazione».

Antonella Valer, candidata alla Camera per Liberi e Uguali: «Noi abbiamo fatto un gruppo che ragioni sul piano della viabilità in quella valle. Il tema è duplice: si deve essere d’accordo che quella statale non deve essere un’arteria di grande attraversamento. E va potenziata assolutamente la ferrovia che in quella zona è ampiamente sottoutilizzata. Questi i punti cardine. Per il resto non credo spetti ai candidati dire quale sia l’approccio migliore per mettere in sicurezza la statale, se serva più un guardrail o il Tutor. Per queste scelte ci sono i tecnici, serve prima una decisione chiara sul futuro dell’ infrastrutturazione in valle».

Elena Testor, è candidata al Senato per il centrodestra: « Non c’è dubbio che questa zona abbia pagato un prezzo piuttosto alto in termini di inquinamento e di problemi di sicurezza legati al traffico. L’infrastrutturazione della valle è rimasta bloccata nella discussione sulla realizzazione della Valdastico, con il Veneto a spingere per la sua conclusione ed un Trentino che non è parso convinto della sua validità, aldilà della pura questione economica visto che i costi sarebbero sostenuti dall’A4. La partita della messa in sicurezza va giocata subito, senza altri ritardi, aldilà dei ragionamenti sulla Valdastico».

Conclusione affidata a Lorenzo Dellai, in lizza alla Camera per il centrosinistra: «La sicurezza sta a cuore a tutti e non è un tema che deve diventare polemica politica. La Valsugana ha pagato una discussione lunga molti anni rispetto a quello che doveva diventare, al suo ruolo nell’infrastrutturazione del Trentino: c’è stato un periodo in cui pareva che la Valsugana potesse diventare una simil-autostrada. Non sarà così e la statale dovrà supportare solo la giusta quantità di traffico, non sarà un’arteria di attraversamento del Trentino. Non è vero che in questi anni non si siano fatto interventi, ce ne sono stati molti ed ora la Provincia interverrà in un primo tratto, con 4 milioni, per poi mettere in sicurezza l’altro tratto, verso il Veneto».













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