Si tennero i soldi smarriti: carabinieri condannati a pagare

L’ex comandante della stazione di Campiglio e un collega erano finiti nei guai nel 2001 per un portafoglio ritrovato



TRENTO. Vennero condannati, con pena poi condonata, per essersi intascati un milione e 260 mila lire smarrito da qualche turista. Per questo la Corte dei Conti ha condannato due carabinieri, l’ex comandante della stazione di Madonna di Campiglio, il maresciallo Egidio Gargioli, e l’appuntato Carmelo Zapparrata, a risarcire l’Arma con 1.400 euro per il danno di immagine derivante dal loro comportamento. Si tratta della richiesta minima avanzata dalla Procura regionale della Corte. In Corte d’appello i due carabinieri erano stati condannati a due anni e due mesi di reclusione per peculato e falso. I fatti risalgono all’agosto 2001. Due turiste trovarono un portafoglio con un milione e 400 mila lire. Lo consegnarono ai carabinieri. Ad accogliere le donne fu un carabiniere ausiliario, mentre il verbale venne redatto da uno dei marescialli della stazione. Secondo l'accusa Gargioli , con la complicità di Zapparrata, considerando che non c'erano elementi per risalire al legittimo proprietario, avrebbe fatto un falso verbale di restituzione, a nome di una persona inesistente, un uomo di 70 anni di Lucca. A chi aveva ritrovato la somma era stata invece inviata regolarmente la percentuale di legge (il 10 per cento del totale, quindi 140 mila lire). Ad insospettirsi era stato proprio il militare ausiliario, che spulciando tra le carte poco tempo dopo trovò proprio il verbale di restituzione firmato da Zapparrata e allegato il versamento fatto alla signora che trovò i soldi. Nel verbale - ha dichiarato il carabiniere ora in congedo - non c'era però alcun documento identificativo del proprietario dei soldi. Una procedura anomala che gli ha fatto nascere il dubbio. Così decise di fare una verifica, chiamando l'anagrafe della città dove viveva l'uomo (Lucca) cui era stato inviato il denaro. Sorpresa: era inesistente. Secondo l'accusa, dunque, furono proprio Gargioli e Zapparrata ad intascarsi il denaro.

I due sono stati condannati in appello. Però, la pena è stata condonata. La Procura della Corte dei Conti, però, ha chiesto il risarcimento del danno all’immagine sostenendo che il comportamento dei due carabinieri ha danneggiato in maniera grave l’Arma. La Procura ha chiesto un risarcimento da 1.400 a 14 mila euro. Il calcolo è stato fatto partendo dalla somma che sarebbe stata trattenuta dai due militari. La Procura ritiene la condotta dei due molto grave. La Corte dei Conti nella sua sentenza osserva che la gravità di questi comportamenti sta nel fatto che i due carabinieri hanno posto in essere condotte del tipo di quelle che dovevano perseguire. Per questo sono stati condannati a risarcire.

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