Sfila l’orgoglio degli Schützen nonesi

A Fondo cerimonia di rifondazione della compagnia. Il Landeskommandant Daprà: grazie Rossi per il tricolore a mezz’asta


di Giacomo Eccher


FONDO. Più di mille Schützen con oltre 50 bandiere e 24 Compagnie arrivate da Trentino, Alto Adige e Tirolo hanno presenziato ieri a Fondo alla cerimonia per la rifondazione, dopo cento anni, della Nonsberg Schützen Kompanie Val de Non. Una festa di colori e musica, ma anche di messaggi forti tra cui l'ennesimo aut aut del Landeskommandant del Welschtirol, Paolo Dalprà, contro l'adunata nazionale degli Alpini a Trento nel 2018 per celebrare il secolo dalla fine della Grande Guerra. «Non ho niente contro gli alpini, anzi con loro collaboriamo nelle valli e nelle iniziativa, ma è una forzatura della storia: cento anni fa i nonni di molti degli attuali alpini combatteva con un'altra divisa, e la storia non si può camuffare», ha detto ringraziando il presidente Ugo Rossi che il 24 maggio ha esposto il tricolore a mezz'asta «perché da festeggiare non c'era proprio nulla per i trentini».

Festa partecipata, si diceva, che è iniziata già sabato nel pomeriggio con la deposizione e di una corona di alloro davanti al Monumento ai Caduti e ieri è andata avanti per tutta la giornata con il momento clou a mezzogiorno con benedizione e scoprimento della bandiera della Compagnia degli Schützen nonesi, un vessillo che rappresenta da una parte l'aquila tirolese e dall’altra il santo patrono del Tirolo, San Romedio con il suo orso. «Una bandiera che la nuova compagnia si è costruita con pazienza in un percorso che fa onore a questo gruppo che nonostante le difficoltà ha saputo riannodare i fili della storia dei questa valle», ha sottolineato Dalprà complimentandosi con il comandante Marco Bertagnolli. Ma andiamo con ordine.

La manifestazione è iniziata alle 9 con la formazione di una lunghissima sfilata che dal palaghiaccio (dove la festa è andata avanti fino a sera) è partita in direzione della borgata con la musica delle bande di Fondo e di Senale San Felice. Troppo piccola la chiesa per ospitare tutti questi cappelli piumati ed allora l'altare è stato allestito in piazza Stefenelli, sopra il Palanaunia. La messa è stata celebrata da don Fortunato Turrini con omelia in italiano e in tedesco. «Una testimonianza di fraternità ma nella verità della storia, questa vostra bandiera significa fedeltà al bene comune, generosità e spirito di servizio», ha detto il sacerdote. Madrina della bandiera, con spiegazione del significato che essa assume per la valle, la signora Cornelia Valentinotti, figlia del maggiore Luigi Valentinotti, il commerciante di Cles che nel 1915 comandava il battaglione di Stand Schutzen che nel 1915 aveva rinforzato le difese dei confini dell’Impero al Tonale contro le truppe italiane. «Rappresenta San Romedio per ricordarci di venerarlo e richiama i nostri ideali e la nostra identità», ha detto la madrina. Poi il rito della benedizione e l'ingresso del vessillo della nuova Compagnia, finalmente dispiegato.

In conclusione alcuni saluti, tra cui quello del sindaco di Fondo Daniele Graziadei, apparso emozionato ma che ha benissimo inquadrato il significato della scelta di Fondo (di cui si è detto onorato) per questa cerimonia, perché la borgata altoanauniese è da sempre un ponte tra le comunità italiana e tedesca in una convivenza secolare. Interventi poi del senatore Panizza, e della ex consigliera Eva Klotz, accolta da un’ovazione, che ha dato atto delle difficoltà che gli Schützen trentini quotidianamente vivono per poter testimoniare «la loro vera storia». Forte e destinato a sollevare polemiche il saluto del deputato Mauro Ottobre: «Oggi viene rifondata, la Nonsberg Schützen Kompanie, questo vuol dire che essa un tempo c'era già. L'aveva cancellata il fascismo, oggi è stata ritrovata la verità storica». E quanto al 24 maggio e alle bandiere, non ha mai condiviso l'idea di fare festa in una ricorrenza in cui si è materializzato il tradimento verso un alleato come era all’epoca l'Impero austroungarico.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano