Sequestrati 500 chili di carne 

Guardia di Finanza. Il furgoncino, intestato a una ditta del veronese, trasportava alimenti surgelati destinati a rosticcerie di Trento e Nago La temperatura era molto al di sopra del consentito e le confezioni non idonee. Per il guidatore pakistano e la ditta 165 euro di sanzione


Valentina Leone


Trento. Conto salato per una ditta veneta e il guidatore di uno dei mezzi con i quali venivano trasportati e smerciati diversi alimenti, tra cui carne per rosticcerie etniche, polpette di legumi, pane e patatine. La Guardia di Finanza di Trento, infatti, durante un controllo stradale nel capoluogo, ha sequestrato per violazioni alle norme igienico-sanitarie mezza tonnellata di prodotti surgelati, trasportati su un furgoncino alla cui guida vi era un cittadino di origine pakistana, di 22 anni, che, in solido con la ditta, dovrà saldare una pesante sanzione amministrativa.

La pattuglia delle Fiamme gialle ha fermato il furgoncino all’altezza di via Giusti. Alla guida vi era un cittadino di origine pakistana regolarmente residente in Italia, lavoratore di una piccola ditta della provincia di Verona che commercia in prodotti etnici. I finanzieri lo hanno notato perché stava utilizzando il cellulare mentre era al volante, ma dopo avergli contestato la violazione alle norme del codice stradale, costatagli cinque punti della patente e 165 euro di sanzione, sono poi stati controllati i documenti di accompagnamento delle merci;appena aperti i portelloni del vano, i finanzieri hanno immediatamente visto che qualcosa non andava: all’interno del furgoncino era contenuta carne mista di pollo, vitello e tacchino - quella usata per condire il kebab - hamburger, polpette di legumi, pane e patatine fritte in forma surgelata, per un totale complessivo di cinquecento chili di prodotto, per un valore commerciale di circa duemila euro, senza però che fossero rispettate le cautele minime previste dalle norme igienico-sanitarie.

La temperatura interna, che per gli alimenti surgelati deve essere almeno inferiore ai diciotto gradi, era decisamente superiore, anche oltre le tolleranze previste per legge, mentre i prodotti erano contenuti in cartoni aperti e la carne era invece avvolta nella plastica in maniera non uniforme e, in alcuni casi, con parte del prodotto esposto all’aria, con un elevato rischio di contaminazione microbica e disidratazione.

La merce, oltre che ad alcuni negozi del veronese era destinata a due distinte rivendite etniche di Nago e di Trento.

Il furgoncino per il trasporto della merce è poi risultato essere sprovvisto del certificato di revisione periodica sia del mezzo che dell’impianto di refrigerazione e surgelamento: anche per questo sono state elevate due distinte contestazioni per complessivi 400 euro; le violazioni riscontrate non si sono però limitate agli aspetti igienico-sanitari e alla regolare circolazione su strada: dal riscontro tra il quantitativo di merce indicato nei documenti di accompagnamento e quello effettivamente trasportato è risultato un significativo ammanco, segno che parte della merce era trasportata in nero: per questo aspetto, oltre alle sanzioni amministrative pari al 100% del valore delle merci trasportate e non registrate, vi saranno ulteriori accertamenti fiscali. La merce surgelata è stata sequestrata e nei riguardi della ditta - con la quale risponderà in solido il dipendente - è stata elevata una sanzione amministrativa fino a cinquemila euro, oltre alla segnalazione agli organismi competenti per le verifiche anche nei confronti dei destinatari della merce.















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