Scuola, maggioranza in fibrillazione

Oggi vertice di coalizione: divide l'ipotesi di abolire le graduatorie


Sandra Mattei


TRENTO. L'ipotesi di abolire le graduatorie provinciali della scuola trentina per introdurre bandi di concorso nei singoli istituti ha messo in fibrillazione la maggioranza e non a caso oggi è convocata una riunione della coalizione del governo provinciale per aprire un confronto al riguardo. Le battute che abbiamo raccolto danno un'idea del clima teso, anche se nessuno si esprime esplicitamente sull'intenzione di modificare il reclutamento degli insegnanti.

Come dovrebbe cambiare il sistema di reclutamento degli insegnanti, non è dato sapere. Anche se è noto che in più occasioni l'assessore all'istruzione Marta Dalmaso ha dichiarato che il sistema delle graduatorie sarebbe «farraginoso» e che «è possibile trovare un altro modo per reclutare i docenti e per tutelare maggiormente il mondo della scuola». Riassumendo, anche se non c'è niente di confermato, l'intenzione sarebbe quella di superare le graduatorie in base al concorso (peralto l'ultimo risale al 1999) per istituire un albo a cui i dirigenti possano attingere gli insegnanti da assumere.

Ora, il capogruppo dell'Upt in consiglio proviciale, Giorgio Lunelli, sostiene che una decina di giorni fa, ad esplicita richiesta, la risposta dell'assessore competente è stata: «Non c'è niente al proposito». «Per questo - commenta Lunelli - niente posso aggiungere della posizione dell'Upt, visto che sarebbe discutere sul niente». Stessa risposta sibillina del capogruppo del Patt, Michele Dallapiccola: «Al vertice vado ad ascoltare, perché è il primo confronto di maggioranza sul reclutamento degli insegnanti. Quindi nessuna strumentalizzazione, va aperta una discussione che coinvolga tutti».

Anche all'interno del Pd, come già riferito, le acque sono agitate. Nei giorni scorsi sia la responsabile della scuola del partito Sara Ferrari, che Margherita Cogo, hanno espresso critiche rispetto a quest'ipotesi. «Le graduatorie - ha affermato Sara Ferrari - devono restare pubbliche e trasparenti perché sono l'unico strumento che garantisce l'equità delle assunzioni. Ci spaventa l'idea che si instauri un rapporto di tipo privatistico. Riteniamo che vada difeso il sistema della scuola pubblica». «Non conosco un altro modo trasparente - ha aggiunto Cogo - per reclutare i docenti se non quello delle graduatorie. Sarà interessante capire quali altri criteri garantisti proporrà l'assessore».













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