Scoppia l'incendio: ma è un'esercitazione

Ecco il nuovo Centro di Marco di Rovereto allestito dai vigili del fuoco permanenti di Trento per garantire massimo realismo alla preparazione


di Paolo Tagliente


ROVERETO. Una fuga di gas, una padella che esplode o addirittura un’intera casa in fiamme. Situazioni drammatiche di cui, spesso e per fortuna, abbiamo solo sentito parlare o di cui abbiamo potuto solo osservare le devastanti conseguenze sulle cronache. Gli stessi vigili del fuoco volontari certe situazioni sono spesso abituati a studiarle sulla carta e ad affrontarle in simulazioni poco realistiche. Il “Centro di addestramento contro il fuoco” della Scuola provinciale antincendio, allestito da un gruppo di volenterosi istruttori del Corpo permanente di Trento all’interno dell’ex polveriera di Marco e presentato ieri mattina alle autorità, consentirà a chi è chiamato ad operare nell’emergenza di cimentarsi per davvero con fiamme, esplosioni e temperature altissime in simulazioni assolutamente realistiche. Esperienza che non solo consentirà loro di essere più efficaci nel corso dell’intervento, ma anche di rispettare tutte quelle procedure pensate per garantire l’incolumità loro e di chi opera con loro. Ieri mattina, all’interno della grande area che ora ospita il Centro di addestramento della Protezione civile trentina, c’erano il dirigente generale della stessa protezione civile, Roberto Bertoldi, e i vertici sia dei Vigili del Fuoco, sia dei permanenti che dei volontari.

La presentazione dell’area è iniziata attorno alle 9, con un breve briefing, tenutosi nella sala riunioni ricavata in un ex edificio militare, durante il quale un istruttore ha illustrato agli ospiti cosa avrebbero visto di lì a poco. Sono poi iniziate le simulazioni, con gli istruttori impegnati sia a fare da Cicerone sia a vestire i panni (pesantissimi e ignifughi) dei vigili del fuoco alle prese con molteplici e spettacolari tipologie di intervento. Ad osservare le manovre anche due ispettori del Corpo di Vilpiano, il centro altoatesino che ospita il centro di addestramento dove fino ad ora si recavano anche i pompieri trentini. Ma il centro di Marco ha un’altra particolarità, tutt’altro che secondaria: è stato interamente allestito con materiali riciclati e con una spesa che, rispetto alle cifre che siamo abituati a sentire per simili strutture, è davvero irrisoria. Containers (usati per ricostruire l’intervento in un’abitazione o per mostrare gli effetti di un’esplosione causata da una fuga di gas), lamiere e tutte le altre attrezzature sono state recuperate dagli istruttori che hanno allestito il centro con un’opera di certosina ricerca durata un paio d’anni. Non solo. Tutti i prodotti utilizzati per le simulazioni non sono inquinanti e, quindi, anche gli abitanti della frazione roveretana - le case più vicine sono a poche centinaia di metri - possono dormire sonni tranquilli. Ciononostante, l’esperienza, l’abilità e la costante opera di aggiornamento di chi ha allestito il centro offrono a chi si addestra la possibilità di mettere in pratica soluzioni di intervento all’avanguardia a livello mondiale.













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