Sardegna, mano tesa dal Trentino

Protezione civile pronta a partire. Cristina Collu del Mart: «La mia gente soffre ma ha già voglia di ricostruire»


di Luca Marognoli


TRENTO. Il Trentino tende la mano alla Sardegna colpita dal cataclisma che ha seminato vittime e distruzione. Tutto è pronto: in caso di richiesta da parte della Protezione civile nazionale, la Provincia è in grado di far partire la colonna mobile nel giro di due o tre ore. A Roma è stato fornito un elenco di mezzi e materiali che potranno servire per fronteggiare l'emergenza. Lo conferma Roberto Bertoldi, capo della Protezione civile trentina: «Sono stati preallertati i distretti di turno (Cles, Mezzolombardo, Fondo e Malè, ndr) e, se chiamati, possiamo partire con una cinquantina di persone, mezzi per lo sgombero del fango (una decina), idrovore e insacchettatrici. Finora l’intervento non è stato richiesto anche perché la Sardegna ha buone risorse proprie: ho parlato con Cicalò, il capo della loro Protezione civile, che ha fatto confluire le prime colonne dalle varie zone della regione».

Cristina Collu, direttore del Mart, è vicina alla sua gente: «A Nuoro la situazione non è così difficile mentre è drammatica nella Baronia e nell'Ogliastra. Ho chiamato a casa di Maria Lai, artista straordinaria morta a 93 anni a Cardedu dove aveva creato un piccolo museo, e sua nipote mi ha detto che la bufera è passata senza grossi danni alle persone, ma c'è tanto da lavorare sul territorio. A Olbia le conseguenze sono state terribili, anche perché il risultato di tre giorni di pioggia ininterrotta. Ho avvertito un certo choc, più che di disperazione. Le persone mi confortavano: metteremo tutto a posto... C’è il desiderio forte e sorprendente di gettarsi subito alle spalle questo disastro». Le scene descritte sono di devastazione: «Ci sono stati troppi morti e questo ci spaventa. Non voglio immaginare poi i danni alle campagne e alle comunicazioni, essendo crollati i ponti. É un evento davvero inaspettato: in Sardegna ci sono zone esposte, come il Sarrabus, sotto l'Ogliastra, e Muravera, come pure il Sulcis, ma più per i torrenti molto impetuosi che possono creare piene. Nel Campidano erano frequenti anche nella mia infanzia. Questa volta è stato diverso: mi hanno parlato di piogge intense e violente, che in così poco tempo non permettono la decongestione. Le macchine portate via danno la portata di quanto accaduto».

Il pensiero va a chi è lì a lottare. E alle persone isolate: «I più fragili sono bimbi e anziani, rimasti soli a casa. Nelle campagne della Barbagia e della Baronia, ancora stamattina non c'erano i collegamenti telefonici. Sentivo Gabrielli che parlava di piccoli gesti di solidarietà come la telefonata: non poterla ricevere ti fa sentire distante migliaia di chilometri. Ho sentito della grande ospitalità nelle case di Olbia, che è in ginocchio. Il Trentino avrebbe fatto lo stesso: in Emilia mi hanno raccontato che da qui sono partiti anche da soli, senza indugio». Il direttore ha chiamato anche il suo ex museo, il Man di Nuoro, «dove è tutto in ordine», sorride.

É in contatto con Golfo Aranci, dove gestisce l’Hotel Resort & Spa Baia Caddinas, Ilaria Dalle Nogare, dell’omonimo gruppo immobiliare: «Abbiamo chiuso il 3 novembre, ma la struttura è presidiata. La zona non è stata coinvolta dagli eventi tragici che hanno colpito Olbia: siamo presenti dal ’91 e non ricordo nulla del genere», afferma. «Abbiamo vissuto la situazione con vigilanza e apprensione: sono cose che toccano anche i nostri collaboratori e saremo vicino a chi è stato colpito».

L’ex presidente della Provincia Pierluigi Angeli ha casa a San Teodoro: «Ho parlato con il guardiano del complesso, un giovane che è coinvolto nella vita socioeconomica e anche solidaristica del paese, e mi ha detto che il sindaco ha dato la disponibilità a procurare eventuali alloggi a persone in difficoltà. Io ho offerto anche il mio, se vi sarà bisogno, per alcuni mesi. É l'interno che è stato colpito, soprattutto nella zona di Olbia e in direzione di Orgosolo e Nuoro. Che io sappia non è mai successa una cosa del genere».

Ha un appartamento a Punta Aldia, sopra San Teodoro, anche Franco Lunelli, delle Cantine Ferrari: «Ho telefonato: né lì né a Porto San Paolo è successo niente», dice. «Nessuno penso se lo aspettasse: adesso ci saranno tutte le polemiche sulla prevenzione: siamo lì da 25 anni ma abbiamo visto lavori durare 3 mesi invece che 3 anni. Penso al ponte di Olbia e alla superstrada per Nuoro».













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