Salvini: «Cambieremo il vostro sistema di potere» 

Il segretario della Lega domani in città: «Vorrei fare un passaggio in piazza Dante zona che preoccupa molti trentini. Il vostro voto emozionante merita risposte»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Matteo Salvini ieri mattina era a Strasburgo. Alla sera aveva in agenda il vertice a Roma con Berlusconi e Meloni. Durante un trasferimento all’aeroporto il segretario della Lega ci ha anticipato cosà dirà domani a Trento. Ed i suoi progetti per conquistare la Provincia ad ottobre.

Salvini lei arriva in città a dieci giorni dal successo elettorale. Una visita con valenze simboliche.

«Non ci fermiamo, gli altri lo fanno, noi abbiamo appena cominciato. Giovedì (domani) sono in Trentino, sabato in Calabria, lunedì in Friuli, il giovedì successivo a Viterbo».

Per quanto riguarda il Trentino lei ha detto subito di non accontentarsi ma di volere, anzi, rilanciare in vista di ottobre.

«Assolutamente. Vogliamo non solo confermare la fiducia che ci è stata data ma spiegare quello che stiamo facendo per provare a passare dalle parole ai fatti. E parto dal Trentino perché è stato uno dei risultati elettorali più belli ed emozionanti che abbiamo ottenuto».

Questa provincia era l’unica isola “rossa” del nord...

«Guardi, mi ricordo quando nelle riunioni di coalizione a Roma ci si era messi a parlare dei collegi trentini. Non ci voleva venire quasi nessuno: la davano per una zona persa. Abbiano detto: ci pensiamo noi, abbiano donne ed uomini in grado di fare bella figura. Ora abbiamo cinque parlamentari trentini: un fatto che ci riempie di responsabilità. La settimana scorsa li ho incontrati i nostri ragazzi neoeletti. A loro ho detto: “Piedi ben piantati per terra. Si deve rappresentare la Valsugana, la Val Rendena, Rovereto, il capoluogo”. Questa è l’autonomia come la intendiamo noi».

Lei infatti ha detto che i veri autonomisti sono i rappresentanti della Lega.

«La sinistra parla sempre di autonomia ed anche in Trentino, con alcuni pseudo riformisti, hanno finito per depotenziarla. Noi portiamo direttamente in Parlamento le richieste delle valli. Noi la Specialità la vogliamo rendere più forte in Trentino ed estendere a Lombardia e Veneto e poi a chi la chiederà».

Lei frequenta il Trentino da molti anni. Che idea si è fatto dell’Autonomia?

«Io vengo in Trentino da quando avevo sei mesi. Diciamo che c’è un sistema economico troppo chiuso. Riservato agli amici degli amici: le nomine nei cda, nelle funivie, nel consorzio, nella Coop, sono fatte seguendo questa logica. La battaglia di ottobre per liberare la Provincia di Trento sarà per aprire armadi, porte, finestre: vedo da voi una gestione poco trasparente e legata agli interessi di alcuni. C’è un sistema di clientele, di assunzioni: per la carità tutte cose che sappiamo ma i trentini domenica col voto, anche in città, hanno detto di essere stanchi di questo modo di fare».

La Lega ora qui è il primo partito.

«Il fatto che la Lega sia il primo partito in Trentino vuole dire che c’è voglia di cambiamento. Vuole dire che hanno “pesato” Rossi, Dellai e quelli che da voi governano da una vita. Io voglio un Trentino dove lavori chi lo merita davvero. Non chi è amico dell’amico».

Proprio dal governatore Rossi erano piovute parole di critica sul suo giuramento con il vangelo in mano.

«Ho espresso una mia appartenenza, l’orgoglio delle nostre radici. Se Rossi non lo ha capito, sono stati poi i trentini a giudicare il mio gesto. Per fortuna non giudica Rossi ma la gente: non era comunque una professione di fede ma un modo per ribadire le nostre radici cristiane che qualcuno mette in discussione. Ed invece non si toccano».

Problema sicurezza. Lei domani parlerà alla Cooperazione ad un tiro di schioppo da piazza Dante, luogo simbolo di questo problema in città.

«Sì, sì conosco bene la zona. E giovedì io mi fermerò tutto il tempo necessario. A proposito di sicurezza mi faccia dire una cosa».

Dica pure segretario.

«Ho fatto una bellissima campagna elettorale in tutta Italia. L’unico episodio spiacevole me lo ricordo da voi, a Rovereto, con i teppisti dei centri sociali che lanciavano sassi. A maggior ragione la reazione dei trentini per bene mi conforta. Si era trattato di una minoranza di delinquenti che non rappresentano nessuno. Tornando a Piazza Dante conosco benissimo la situazione. Mi dice che c’è un comitato di cittadini che mi vuole parlare?».

Sì, il comitato della Portela.

Allora, giovedì sono prima Modena, poi Verona e alla sera sono a Trento... vediamo di fare un passaggio».

Su questo aspetto c’è una richiesta di rinforzo della presenza di forze dell’ordine. Se la Lega sarà al governo farete assunzioni in questo comparto?

«Assolutamente, questo è uno dei primi impegni. Polizia penitenziaria, Polizia di Stato, carabinieri, ci sono concorsi fermi, graduatorie cui mettere mano...»

Ultima cosa: farete un governo con il Pd?

«Se siamo riusciti a fare uscire gente come Dellai dalla finestra vuole che li facciamo rientrare dalla porta?».













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