«Sì alla filiera del legno se crea posti di lavoro»

Fattore (Castello): «Si può andare incontro a Paterno». Gecele (Pieve): «Vanno rispettate le regole delle Asuc». Buffa (Cinte): «Se ne parla da anni, ma ancora...»


di Silvia Fattore


TESINO. I sostenitori di una filiera del legno in Valsugana guardano ai boschi del Tesino con molta attenzione: la conca, infatti, può contare su circa 22.000 metri cubi di legname, ma la situazione sembra essere complessa perché si parla da una parte di boschi ad uso civico, e dall'altra di progetti che fino ad oggi hanno poco di concreto.

E' da qualche giorno ormai che si è tornati a parlare dell' ipotesi di una filiera del legno in grado di rilanciare l'economia della Valsugana. La proposta era arrivata dall'82enne Fiore Terragnolo, ex sindaco di Scurelle ed ex presidente del Comprensorio, che ha in mente un progetto da 35 milioni di euro basato su tre punti: segheria, centrale a biomassa e scuola professionale. Il Tesino quando si parla di legno viene chiamato in prima linea perché da sempre la piccola valle è una delle zone boschive più ricche del territorio con i sui 22.000 metri cubi di legname. Per questo, dopo che il vicepresidente della Comunità Carlo Ganarin si era espresso favorevolmente, lasciando intendere chiaramente che però tutti devono fare dei sacrifici iniziali trovando accordi sui prezzi del legname e i contratti pluriennali, Enzo Erminio Boso, esponente della Lega Nord, aveva messo in guardia: «Il legname non si svende, e la piccola conca del Tesino non diventerà terra di conquista».

I sindaci dei tre Comuni interessati non si dicono sostanzialmente né favorevoli né contrari, perché la questione è ancora in una fase iniziale, e quindi è difficile valutare i vantaggi e gli svantaggi, anche se l'idea di creare posti di lavoro in zona piace, specie al sindaco di Castello Tesino, Sisto Fattore.

«Con il Gruppo Paterno e la Comunità di valle - spiega Fattore - abbiamo fatto un primo incontro e c'è ancora tutto da decidere. Certo, se si tratta di creare posti di lavoro potremmo venire in contro alle richieste del Gruppo, ma è ancora tutto da decidere. Occorre valutare bene le modalità degli accordi anche perché le possibilità di soluzione sono molte».

Il sindaco di Pieve Tesino, Livio Gecele, ci tiene a sottolineare che la questione non è così semplice.

«Al di là della volontà delle singole amministrazione - sottolinea Gecele - occorre molta cautela quando si parla di boschi a uso civico. La situazione è molto complessa. Esistono delle regole e in questo momento non possiamo dare direttamente il legname ad un privato. Certo, queste regole possono essere cambiate ma occorrono progetti concreti. Il Comune non può agevolare un unico privato a scapito di altri, è per questo che occorre valutare bene quali sono gli impedimenti giuridici e poi solo in seguito i vantaggi e gli svantaggi di un accordo».

Cauto anche il sindaco di Cinte Tesino, Celestino Buffa. «Prima di esprimere qualsiasi opinione - precisa Buffa - dobbiamo conoscere le proposte. Sono anni che sentiamo parlare di possibili investimenti nel settore del legno, ma fino ad oggi non abbiamo visto niente di concreto. Anche su questa nuova idea della filiera del legno c'è stato solo un incontro dove si sono lanciate delle proposte, ma non c'è un progetto chiaro. Quando le diverse parti coinvolti arriveranno con qualcosa di più concreto allora l'amministrazione valuterà».

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