Rovereto: pedoni bistrattati, fioccano le multe

In un mese di presidio in borghese, i vigili hanno punito oltre 20 automobilisti


Giuliano Lott


ROVERETO. Le preoccupazioni del sindaco Andrea Miorandi si sono rivelate più che fondate: sono oltre venti gli automobilisti multati in meno di un mese dai vigili urbani in borghese dislocati agli incroci per non aver dato precedenza ai pedoni. Fioccano le multe anche alle bici senza fari, pericolosissime di notte poichè "invisibili".  L'intuizione di disporre vigili urbani in abiti civili in corrispondenza degli incroci ha svelato un concetto antico: se l'automobilista intravede una divisa si comporta da gentleman del volante, rispettando il codice della strada. Se invece l'incrocio è sguarnito, prevalgono l'istinto e la prepotenza del più forte. I pedoni devono dunque fare la massima attenzione per non finire arrotati, anche quando il codice darebbe loro ragione. Ma pur con la ragione dalla propria parte, nessuno è disposto a farla valere al prezzo di un ricovero al pronto soccorso.  I dati dicono che in un mese di controlli "in borghese" i vigili urbani hanno elevato 23 contravvenzioni ("botte" da 150 euro al colpo, non bruscolini) ad altrettanti automobilisti colpevoli di non aver rispettato il diritto di precedenza dei pedoni agli attraversamenti e agli incroci. Un dato che da solo racconta la situazione da far west vissuta da chi si muove in città a piedi, costretto a guardarsi per prudenza anche le spalle prima di iniziare ad attraversare sulle strisce.  I controlli e soprattutto le multe forse spingeranno gli automobilisti a rispettare di più i pedoni, ma anche chi sceglie un mezzo di locomozione ecologico come la bicicletta ha le sue gatte da pelare. In un mese di controlli è emerso che una quindicina di ciclisti sono stati fermati per varie infrazioni, e la più ricorrente è la mancanza di dispositivi di illuminazione nelle ore serali. Vale a dire che l'abitudine a girare di notte in bicicletta senza fari è assai più diffusa di quello che il buonsenso suggerisce. Per stroncare il fenomeno - pericolosissimo, perchè rende il ciclista pressochè invisibile a chi guida altri mezzi, esponendo tutti al rischio di gravi incidenti - si è deciso di punire i trasgressori con una contravvenzione: poco più di 30 euro. A scanso di equivoci, tutte le biciclette dovrebbero essere dotate di fari, anche durante le ore diurne, ma è evidente che solo nelle ore notturne l'assenza di dispositivi d'illuminazione costituisce pericolo.

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