Rovereto: «Insultato per il colore della pelle»

La denuncia di Bilù Perini: dalle allusioni sul permesso di soggiorno all'urlo negro di m...


Giancarlo Rudari


ROVERETO. Prima le allusioni sul permesso di soggiorno, poi all'uscita del locale un insulto che non lascia scampo: «Negri di m...». E' accaduto l'altro giorno al bar "Manialcielo" in piazza Malfatti e la vittima di due giovani razzisti è Ubirajara Perini, 27 anni, conosciuto in città come Bilù: «E' grave e vergognoso quello che è successo, davvero inaccettabile». La "colpa" (se così si può definire) di Bilù, cittadino italiano dall'età di 3 anni, è soltanto quella di avere la pelle scura: papà roveretano e madre brasiliana. Da qualche tempo lavora come barista nel locale di Massimo Venturini in centro storico e mai fino ad ora aveva avuto a che fare con episodi razzisti. E' lui stesso che racconta come è andata quella sera: «Verso le 19.30 si sono presentati due clienti, apparentemente tra i 20 e i 27 anni, che indossavano un foluard con i simboli e i colori della Lega Nord. Deopo essere stati serviti, i due vedendo la mia "pelle scura" hanno cominciato a provocarmi facendo allusioni sul mio "presunto" possesso del permesso di soggiorno.  Dopo una mezz'ora - prosegue Bilù - è arrivato il titolare che li ha sorpresi a "servirsi da soli" sottraendo una bottiglia di Prosecco da dietro il bancone. Una volta ripresi per il loro comportamento e invitati cortesemente a lasciare il locale, uno dei due ha provocatoriamente rovesciato quello che rimaneva in un bicchiere avendo l'ardire di esclamare: "toh, così almeno devi pulire"».  Poi mentre i due uscivano hanno esclamato, così come riferito da altri clienti, «negri di m...». «Io non li ho sentiti perché stavo lavorando, ma me lo hanno riferito. Sul momento non ho avuto alcuna reazione, ma la frase mi ha molto disturbato e offeso» afferma Perini. Ma da chi sono arrivate quelle ingurie? «Non so chi fossero i due però il fatto che indossassero il foulard con i colori della Lega mi fa pensare che siano da quella parte. Tanto che ho contattato Viliam Angeli (responsabile del Carroccio in città ndr) che, pur affermando di non sapere di chi si tratta e che comunque non sarebbero stati appartenenti alla Lega, mi ha presentato le scuse sue e del partito. E questo, devo dirlo, lo ho apprezzato. Ma per me non basta: da Angeli mi sarei aspettato, oltre alle scuse, una più ferma condanna del gesto e una maggiore collaborazione nella precisa identificazione dei due» conclude ancora amareggiato Bilù Perini.

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