Rossi-Pd, scontro frontale Robol: riscrivere il patto

Olivi: «Se siamo di troppo, ce ne andiamo». Il governatore conferma la fiducia agli assessori Dem senza smentire le critiche: «Concentrarsi sui temi veri»


di Chiara Bert


TRENTO. Non si era ancora chiuso il caso «grandi elettori», con l’esclusione del Pd dalla delegazione regionale che andrà a Roma a eleggere il nuovo presidente della Repubblica, che un nuovo caso politico esplode questa volta interno alla giunta provinciale. E torna a vedere su fronti contrapposti il presidente Ugo Rossi e il Partito democratico.

Tutto nasce da alcune dichiarazioni attribuite a Rossi in un servizio del Tg regionale della Rai: «Gli assessori Pd non sono riusciti a dare segnali forti né a elaborare strategie per il rilancio economico e sociale della Provincia», avrebbe detto il governatore parlando alla buvette a margine del consiglio regionale. Parole esplosive che cadono in una situazione già incandescente.

Arriva ieri pomeriggio la dura reazione del Pd con un comunicato del gruppo consiliare: «Le dichiarazioni che il servizio Rai attribuisce al presidente Rossi, se confermate, sarebbero gravi e politicamente inammissibili. Il gruppo del Pd ne pretende dunque la smentita pubblica ed inequivocabile. Se così non fosse, sarebbe chiara l’intenzione del presidente di aprire una verifica di maggioranza che valuti l’operato dell’intero esecutivo provinciale». Il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi affida il suo pensiero a Facebook: «Chi svolge incarichi al vertice delle istituzioni deve farlo con un'impronta e uno stile che esprimano non tanto autorità ma autorevolezza. Meglio fermarsi e riflettere perché a strappi e invettive non si va lontano. Io di sicuro lo farò». Incalzato dai giornalisti, Olivi alza i toni: «Le parole di Rossi sono gravi. Serve una smentita e un chiarimento, non si può andare avanti nell’ambiguità. Se ritiene che siamo di troppo, toglieremo il disturbo. La politica non è solo esercizio di potere, occorre farsi carico delle ragioni degli altri». Il clima resta gelido. Anche l’assessora Sara Ferrari avverte: «Una smentita di quelle dichiarazioni è il minimo, ci vuole il buon senso e la responsabilità di recuperare un rapporto di alleanza. In questo modo diventa difficile lavorare, serve un vertice di chiarimento reciproco, inutile far finta di niente». E sul caso grandi elettori insiste: «Si archivia ma non si dimentica». La segretaria Pd Giulia Robol va oltre e ribadisce un concetto già espresso nei giorni scorsi: «Le fibrillazioni nella coalizione hanno superato il livello di guardia. Serve un maggiore confronto, Rossi deve ascoltare le istanze dei partiti. E occorre riscrivere il patto di governo».

Nello scontro a distanza tra presidente e Dem, dal capogruppo Gianpiero Passamani arriva un appello all’unità e alla concretezza, a mettere in agenda a breve «un confronto, vero e diretto, tra le forze di maggioranza, per portare avanti il programma di legislatura»: «Leggere di critiche agli assessori, vere o presunte, di battibecchi e di tensioni interne alla giunta, le quali provocano poi inevitabili strascichi a livello di consiglio e influiscono certamente in modo negativo anche sugli accordi alle prossime comunali, ci conferma che siamo ancora molto lontani da quell’unione di intenti che mai come ora necessitiamo di realizzare». Nel tardo pomeriggio, via Ansa, arriva la replica del governatore. «Il dibattito successivo alla scelta dei grandi elettori ha suscitato reazioni non proporzionate», dice Ugo Rossi. «Pur avendo sempre cercato di interpretare il confronto, a tratti vivace, in modo dialettico e costruttivo, anche quando sono stato oggetto di critiche dirette da parte di colleghi, credo sia utile sgomberare subito i dubbi, ribadendo la fiducia a tutti gli assessori della mia giunta». Non esattamente una smentita delle parole attribuitegli dalla Rai, ma la conferma della fiducia sì. «I ragionamenti fatti di recente - prosegue - erano molto ampi e rendevano conto delle fibrillazioni del momento, ma anche della necessità che tutti debbano concentrarsi sulle priorità, proprio come abbiamo fatto nell'anno appena trascorso, che ha permesso di raggiungere risultati importanti. Questo impegno straordinario vale a maggior ragione per il sottoscritto come pure per gli assessori, le cui competenze sono, per importanza e complessità, tali da reclamare la massima concentrazione sui temi veri rispetto ai quali il giudizio più importante è quello della comunità». Basterà agli assessori Pd?













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