Rossi: «Assieme dobbiamo salvare la Cantina LaVis»

Il governatore cita anche l’impegno a «riformare la vigilanza cooperativa» Gios: «Recuperare coerenza e sobrietà». Dallasega: «Sistema d’imprese sano»



TRENTO. Giorgio Fracalossi succede a Diego Schelfi, che per dodici anni ha guidato l’ente di via Segantini. «12 anni di cui 8 trascorsi in piena crisi», ha ricordato lo stesso Fracalossi nel ringraziare il predecessore. Il quale, nel saluto di commiato all’assemblea, ha ammesso che «uno degli sforzi più consistenti è stato quello di far comprendere prima di tutto a noi e poi fuori di noi, la nostra utilità per il Trentino e le idee per il suo futuro».

Nella assemblea elettiva del mattino, Fracalossi aveva spiegato i motivi della sua candidatura e della necessità di «non girarsi dall’altra parte». Una scelta di responsabilità in un momento delicato per l’economia, con una importante riforma del credito cooperativo in corso.

L’altro candidato alla presidenza Geremia Gios aveva ribadito la funzione di sindacato della Federazione, che va interpretata come capacità di richiedere regole adeguate ai principi cooperativi. «È cambiato il contesto - ha affermato Gios - è necessario recuperare coerenza nei comportamenti e sobrietà».

«La cooperazione trentina è un sistema di imprese sano – ha affermato il direttore della Federazione Carlo Dellasega - cresciuto a due cifre anche dopo il 2008, anno di inzio della crisi. Il fatturato è cresciuto dell’11,8%, il patrimonio netto delle cooperative di primo grado del 12%. Negli ultimi dieci anni sono state dichiarate 3 liquidazioni coatte su cinquecento cooperative, a fronte di 647 fallimenti di altre imprese».

Sulla Federazione, il presidente Fracalossi ha chiarito che «continuerà ad avere un ruolo di guida e coordinamento, oltre che consulenza strategica e servizi di eccellenza. La vigilanza sulle cooperative ha dimostrato di funzionare e andrà ulteriormente arricchita di nuove funzionalità, come l’attribuzione di un “rating sociale» per l’impatto sociale e il rispetto dei principi cooperativi.

Fracalossi ha espresso l’esigenza di avvicinare la politica alla cooperazione, per affrontare insieme, ognuno nel proprio ruolo, temi di interesse per la comunità, dalle regole per gli appalti alla vivibilità delle periferie.

Pronta risposta del presidente della Provincia Ugo Rossi, il quale ha confermato la stima verso il mondo cooperativo e la volontà di continuare a lavorare assieme. «Dobbiamo stare uniti per far crescere il Trentino – ha detto – ma anche per affrontare alcune criticità. Tra queste l’impegno per far rimettere in cammino la Cantina LaVis, e anche per riformare la vigilanza cooperativa, nella parte del controllo legali dei conti che deve dimostrare di più la sua terzietà». «La Provincia segue con attenzione l’iter della riforma del credito e non mancherà di garantire la sua vicinanza. L’autonomia si può perseguire anche senza costruire recinti”, ha concluso Rossi.

Nel corso del pomeriggio sono stati conferiti tre distintivi d’oro della Cooperazione a Gualtiero Franzoni, cooperatore sociale fondatore tra l’altro del Punto d’Incontro e il Gabbiano, Guido Conci, per molti anni presidente della Cantina Mazzacorona e Francesco Pederzolli, tra i fondatori della Coop Consumatori Alto Garda. Ospiti dell’assemblea anche gli alunni della classe Lea del liceo Filzi di Rovereto, che arrivano alla maturità dopo aver seguito un curriculum cooperativo con la costituzione di cooperative scolastiche e stage nelle imprese.













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