Riva: venti agenzie e nessun compratore

Il mercato immobiliare è fermo ma proliferano agenti, abusivi e «cacciatori di clienti»



RIVA. Venti agenzie immobiliari, prezzi che tengono a dispetto della crisi nazionale, una pletora di procacciatori che battono la città alla ricerca di immobili in vendita. Ad uno sguardo superficiale Riva potrebbe apparire come l'ultima isola felice per il mercato immobiliare, ma è tutto fumo. In realtà vive il paradosso di una pletora di operatori, regolari e non, con l'acqua alla gola. Che si affannano offrendo case ad un mercato che non le vuole.  A spiegare i meccanismi di una situazione che lui stesso vede arrivata ormai al punto critico, è proprio un operatore, serio e stimato, del settore. Fin nei dettagli, purchè gli si garantisca l'anonimato: «Non voglio fare la parte di quello che insegna e ancora meno di chi si sente superiore o diverso. E alla fine, con questo mondo io ci devo lavorare». Comprensibile.  Il primo punto che salta agli occhi: ma 20 agenzie immobiliari a Riva come campano? «Male, campano. Nel senso che in 10 anni, da quando si vendevano 4 o 5 appartamenti al mese, siamo precipitati a una decina di appartamenti all'anno. Tutti hanno ridotto all'osso il personale stipendiato e chi può affianca servizi diversi alla compravendita di immobili: perizie, stime, consulenze, fino al seguire i cantieri di chi si ristruttura casa. Conoscendo imprese, progettisti e burocrazia, ci si rende utili. E si sbarca il lunario».  Ma l'impressione non è che siano calati gli immobiliaristi, anzi, c'è un pressing aggressivo sui padroni ci casa.  «Ho detto che hanno ridotto il personale a stipendio fisso, non gli «agenti». Al posto dei dipendenti ci sono moltissimi agenti a provvigione: guadagnano solo quando e se vendono. Più una serie ancora più lunga di persone pagate a contatto: tipo 100 euro per ogni alloggio in vendita che portano all'agenzia. Sono tutti secondi o terzi lavori, spesso studenti. Un mondo di poveri cristi che si danna l'anima dando l'impressione di una vitalità del mercato che non c'è affatto».  Ma se le condizioni sono queste, perchè ci sono 20 agenzie immobiliari?  «In buona parte sono superstiti dell'epoca in cui si vendeva bene. Fino a 10 anni fa si guadagnava forte. E la camera di commercio di Trento aveva organizzato dei corsi per la formazione di agenti immobiliari, poi iscritti al ruolo. Le agenzie si erano moltiplicate. E in qualche modo ora resistono. Poi ci sono i franchising di grandi gruppi immobiliari, un fenomeno più recente. Ma tenete conto che il mercato non si ferma alle 20 agenzie: ci sono almeno altri 20 venditori non abilitati. Magari anche più bravi di me, ma che operano da procacciatori di affari per singoli costruttori. E quindi oltre a non essere agenti professionali, sono squilibrati verso il venditore: nel nostro mestiere si dovrebbe essere terzi».  Ma quanto quadagna un'agenzia? «La commissione si contratta di volta in volta, ma la base è il 2 per cento fissato dalla Camera di commercio di Trento per le compravendite. Per gli affitti, una mensilità. Con una decina di vendite l'anno un'agenzia sopravvive, ma siamo al limite. A Riva si possono vendere 200, massimo 300 case l'anno. E' evidente che non ce n'è per tutti. Mi aspetto che il mondo immobiliare cambi radicalmente, perchè la crisi è tutt'altro che passata e per me è oggettivo: la situazione non può reggere». (l.m.)













Scuola & Ricerca

In primo piano