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Riuscito a Susà il gemellaggio con gli alpini di Possagno

PERGINE. Gemellaggio tra alpini, ieri, a Susà in nome di quei valori che da sempre contraddistinguono le penne nere. I rapporti di amicizia tra gli alpini di Susà e di Possagno (in Veneto, ai piedi...



PERGINE. Gemellaggio tra alpini, ieri, a Susà in nome di quei valori che da sempre contraddistinguono le penne nere. I rapporti di amicizia tra gli alpini di Susà e di Possagno (in Veneto, ai piedi del Monte Grappa) si basano sugli insegnamenti che don Lino Carlin ha impartito a schiere di giovani nell’istituto dei Padri Cavanis appunto a Possagno.

Originario di Susà, dove abita il fratello Mauro (alpino), che annovera anche l’altro fratello Luigi, che fu uno dei fondatori del Gruppo Ana di Susà oltre mezzo secolo fa. Unire in nome dell’amicizia di due Gruppi Ana, era un desiderio di don Lino che è stato soddisfatto ieri anche se a qualche anno dalla morte del sacerdote. Con l’obiettivo che anche le rispettive comunità si incontrino e approfondiscano i rapporti. Ieri appunto la cerimonia a Susà, un incontro che si ripeterà a Possagno in settembre.

Ieri a Susà l’incontro è stato organizzato dagli alpini guidati dal capogruppo Carlo Leonardelli, seguendo il protocollo alpino: ammassamento, breve sfilata, alzabandiera e deposizione corona d’alloro al monumento ai Caduti. Quindi la santa messa celebrata da don Antonio, interventi delle autorità nel piazzale delle scuole e quindi il pranzo comunitario.

Presenti all’appuntamento i rispettivi sindaci dei vari municipi: Roberto Oss Emer di Pergine e Valerio Favero (di Possagno) figlio di Sebastiano Favero, presidente Ana nazionale (impegnato altrove, ma che ha raggiunto Susà nel pomeriggio). Le Sezioni Ana erano rappresentate dal vicepresidente Carlo Frigo (Trento) con il consigliere Vincenzo d’Angelo e dal consigliere Gianantonio Codemo (Monte Grappa). Espressioni di amicizia in nome del cappello alpino, della solidarietà, dei valori alpini e quindi scambio di doni per un’amicizia che proseguirà nel tempo. Presente una quindicina di gagliardetti e un’ottantina di alpini. (r.g.)

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