Rimborsi irregolari, Corradi patteggia

Per l’ex sindaco 6 mesi (pena sospesa) e 2.900 euro “trattenuti”: era accusato di “falso ideologico in atti pubblici”


di Roberto Gerola


PERGINE. Patteggiamento con 6 mesi di reclusione (pena sospesa con la non menzione su certificati) e 2.900 euro “trattenuti” in quanto già «messe con eleganza a disposizione» per «falsità ideologica commessa da pubblico ufficiali in atti pubblici». Con questo risultato si chiude la vicenda legata a Silvano Corradi sindaco di Pergine fino al 16 febbraio scorso.

Era iniziata con la denuncia in Procura presentata dalla Civica con Daniela Casagrande e compagni (ora al governo). Un evento questo che, unito ad altri, aveva portato alla fine anzitempo del mandato con le successive elezioni comunali a ribaltare la situazione: la Civica alla guida del Comune e i partiti tradizionali all’opposizione se non fuori dal consiglio.

La sentenza che nella premessa riconosce che Corradi: «non ha commesso assolutamente i fatti addebitati; ha tenuto i documenti dei rimborsi secondo le indicazioni degli uffici comunali con iter consolidato e costante, per il quale mai è stata avanzata osservazione di non correttezza o incompletezza o di cambiare documentazione di richiesta di rimborso; la correttezza mantenuta non ha fatto conservare ulteriori documenti giustificativi; a distanza di anni ha rinvenuto e compiutamente documentato molti viaggi e rimborsi e solo per alcuni non è stato possibile ritrovare la documentazione di riferimento; ha comunque documentato viaggi e spese pur contestati dagli inquirenti e con qualche certo errore di date e lapsus calami (ortografia), commesso; le somme apparentemente non correttamente documentate sono di modestissima consistenza e sono già state messe a disposizione della procura (appunto i 2.900 euro)».

La condanna emessa viene così motivata: «Pur tutto ciò premesso, al fine di non ledere il prestigio e l’onore dell’amministrazione comunale e altresì al fine di non ulteriormente trascinare la vertenza che già tante sofferenze e ansie ha causato, ritiene opportuna l’istanza di patteggiamento, concede le attenuanti generiche per il leale comportamento processuale, per la sostanziale incensuratezza, per la modestia dei fatti contestati». E senza il pagamento di spese.

«E’ vero - ha commentato ieri Silvano Corradi - non sono riuscito a documentare alcune trasferte, ma sono passati quattro anni e le documentazioni non erano nemmeno più in possesso degli organizzatori degli eventi cui avevo partecipato. Ma ho giustificato la quasi totalità dei rimborsi. Del resto ho sempre sostenuto di non essermi mai appropriato di nulla». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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