il procuratore capo gallina: tutte le piste ancora aperte 

«Ricostruita con attenzione ogni fase del ricovero»

TRENTO. È attesa per domani la consegna al ministro Beatrice Lorenzin della relazione prodotta dall’Istituto superiore di sanità sul caso di malaria che ha portato alla morte la piccola Sofia Zago.Int...



TRENTO. È attesa per domani la consegna al ministro Beatrice Lorenzin della relazione prodotta dall’Istituto superiore di sanità sul caso di malaria che ha portato alla morte la piccola Sofia Zago.

Intanto, di fronte alle indiscrezioni sulla presunta coincidenza dei ceppi di malaria contratti dalla bimba trentina e dalle due sorelline del Burkina Faso, che hanno condiviso alcuni giorni di ricovero nel reparto di Pediatria del Santa Chiara, il procuratore capo Marco Gallina non si sbilancia e non esclude alcuna pista. Il magistrato ha chiesto ai propri consulenti di Verona, che stanno lavorando in parallelo con quelli di Roma (da dove sono trapelate le prime notizie ufficiose) e che hanno ottenuto altri 30 giorni di tempo per ultimare il proprio lavoro, di fornirgli un’anticipazione sugli esiti degli esami di laboratorio compiuti a Negrar. «Prima di trarre conclusioni voglio leggere ciò che dicono gli esperti che ho nominato», spiega. Si attende dalle risultanze degli accertamenti genetici «un’indicazione forte». Ma con dei limiti: «Presumo - afferma - che emerga un’indicazione geografica del ceppo, ma quanto sia ristretto o ampio il campo della tipizzazione dovranno dirlo gli esperti».

Sono tanti i chiarimenti che il procuratore mira ad avere dagli “addetti ai lavori”, per rispondere a una serie di questioni ancora aperte. Eccone solo alcune: quali sia il tempo di incubazione della malattia nella zanzara; se zanzare autoctone possano essere veicoli di trasmissione; quanti siano i ceppi esistenti; se la puntura di un ago sia sufficiente per il contagio; quali siano gli esiti degli esami sui reperti raccolti anche nel corso dell’autopsia. «L’indagine - spiega Gallina - deve coniugare dati storici con temi scientifici»: questi ultimi saranno oggetto di valutazioni di tipo medico legale e infettivologico. Quanto ai primi - dice il procuratore capo - «abbiamo un buon bagaglio di ricostruzione storica», raccolto grazie all’esame delle cartelle cliniche e infermieristiche: da chi, quante volte e quando siano stati cambiati e posizionati i cateteri, per esempio. Con tutti i dati in mano si potranno trarre delle conclusioni, procedendo anche per esclusione, come nel caso del pungidito, che le due sorelline non avrebbero mai usato.(l.m.)













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