Ricette elettroniche, la rivoluzione «zoppa»

Il nuovo corso dovrebbe partire il 3 dicembre ma i medici non hanno il software La Cisl minaccia di chiedere i danni se il sistema partirà senza poter funzionare



TRENTO. Parte azzoppata la “rivoluzione” della ricetta elettronica prevista per il prossimo 3 dicembre in 253 farmacie del Trentino. Una novità semplice ma che darebbe grandi vantaggi ai malati che necessitano di ricette ripetibili: queste ultime verrebbero infatti recapitate elettronicamente alle farmacie dai medici, attraverso un sistema informatico. Il nodo, però, è proprio questo. Nicola Paoli, segretario generale della Cisl medici del Trentino, spiega che «sebbene l'Accordo nazionale provinciale dei medici di medicina generale faccia riferimento a questo ulteriore aggravio burocratico, per i medici di medicina generale, del sistema, a tutt'oggi sul nostro territorio ci sono ancora gravi problemi tecnici che sussistono mentre non sono state ancora attuate le normative che autorizzavano a tale invio i medici stessi».

Manca infatti «qualsiasi comunicazione alle organizzazioni sindacali dell'avvenuto recepimento dell’Accordo collettivo nazionale» (in particolare l'art.59 bis co.3 e co. 4e l'art. 59 ter oltre che l'art. 13 bis), ma soprattutto «non è stato, a due settimane dal via, ancora messo in circolazione il programma software a cui fa riferimento l'Azienda sanitaria di Trento (Medico 2000-V6-Ampere)». Secondo Paoli, pertanto, «moltissimi dei nostri medici di base non sono ancora nella possibilità elementari di esercitarsi con tale nuovo farraginoso sistema di dematerializzazione delle ricette elettroniche e dubitiamo fortemente che riescano tutti ad impraticarsi del sistema entro il 3 dicembre». Inoltre, «tale sistema, al momento, non è disponibile nè per le guardie mediche nè per i dirigenti ospedalieri ed è privo della firma digitale di sicurezza. Tale ultima precauzione è doverosa dal momento che il sito di posta aziendale viene oramai frequentemente scavalcato da hakers ed intrusi vari che hanno accesso, con troppa facilità alle stesse e-mail dei medici convenzionati e dirigenti medici, senza che l'Apss sia ingrado di porvi rimedio».

La Federazione Cisl Medici del Trentino si riserva di «chiedere i danni a chi di dovere, qualora il sistema prendesse avvio senza che tutti i 403 medici di base non siano, allo stesso modo, in grado, per cause a loro non imputabili, di far funzionare il sistema». «Avvisiamo sin d'ora la popolazione - conclude il sindacalista - che comunque sarà necessario che ogni cittadino si presenti dal proprio medico per ricevere il codice da consegnare alla farmacia di riferimento».













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