IL VOTO

Referendum, respinte 7 fusioni su 11

Riesce solo in minima parte il progetto per ridurre il numero dei Comuni trentini



TRENTO. Alcuni per il quorum, altri per il “no” in almeno uno dei comuni. Fatto sta che alla fine il bilancio per i referendum è impietoso: sono state respinte 7 fusioni su 11. Solo 4 riescono nello scopo.

Curiosamente l'affluenza insufficiente si è registrata sempre in casi di fusione a due (Cavalese con Castello-Molina, Tesero con Panchià, Predaia con Sfruz e Dro con Drena), e sempre mancando il quorum nel Comune maggiore (Cavalese, Tesero, Predaia e Dro).

Tre le fusioni bocciate invece dall’effettivo risultato scaturito dallo spoglio delle schede: si tratta delle fusioni di Malé Val di Sole, che coinvolgeva cinque Comuni (appunto Malé con Caldes, Cavizzana, Croviana e Terzolas), ma dove Croviana ha detto no bocciando l’ipotesi di fusione con il 55,26%.

Niente da fare anche per il nuovo Comune Maddalene, che avrebbe dovuto nascere dalla fusione di Bresimo, Cis, Livo e Rumo: qui a dire no sono state le popolazioni di ben due Comuni, Bresimo e Rumo, nel primo caso con il 56,52% e nel secondo con il 68,04. Bocciata anche la fusione Alta Val di Non (Castelfondo, Fondo, Malosco, Ruffré-Mendola), per via del risultato negativo venuto dalle urne di Ruffré-Mendola: no che ha vinto d’un soffio, 50,66%, in termini assoluti si tratta infatti di appena tre voti (116 no contro 113 sì), risultato davvero sul filo se si considera che ci sono state anche 3 schede bianche.

Per quanto riguarda i risultati invece positivi, riesce l'aggregazione in Rotaliana di Faedo a San Michele all'Adige, così come quella fra Zambana e Nave San Rocco (si chiameranno Terre d'Adige). Ville di Fiemme unisce Carano, Daiano e Varena; in val di Non nasce Novella (fra Brez, Cagnò, Cloz, Revò e Romallo).













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