Rapinato durante l’Adunata arrestati 3 uomini e una donna 

L’operazione “Fast and Furious”. Un romano era stato minacciato con la pistola a Spini e derubato della sua Bmw che è stata fatta a pezzi e ritrovata dalla polizia in un’autodemolizioni



Trento. I freni che all'improvviso non funzionano ed è costretto ad interrompere il suo viaggio che dall’Austria lo doveva portare a Milano, poco dopo il casello di Trento nord. Neppure il tempo di pensare come rintracciare un meccanico ed è stato avvicinato da due persone con il volto coperto che lo hanno minacciato con una pistola e rapinato. Non solo del denaro che aveva con sé (circa 2 mila euro) ma anche della sua macchina, una potente Bmw 535. Tutto questo accadeva il 13 maggio dello scorso anno, il giorno campale dell’Adunata nazionale degli alpini che aveva richiamato in città oltre 400 mila persone solo per la sfilata finale. E mentre nel centro si festeggiava, a nord un uomo (romeno, a bordo di una macchina con targa inglese) veniva rapinato. La denuncia era stata presentata in polizia ed erano iniziati una serie di accertamenti (al lavoro la squadra mobile con la collaborazione della Stradale) per cercare di arrivare ad individuare i due uomini che avevano messo a segno il colpo. L’operazione è stata denominata «Fast and Furious» e si è conclusa nelle settimane scorso con quattro ordinanza di custodia cautelare. Tre (uomini, albanesi) sono stati portati in carcere mentre la donna (titolare di una ditta di autodemolizioni in Lombardia) è ai domiciliari. Per tutti le accuse sono pesanti: rapina e riciclaggio. Grazie alle analisi delle celle telefoniche e dalle successive intercettazioni la polizia ha individuato i tre presunti componenti della banda, tutti albanesi di età compresa fra i 36 e i 42 anni, e il luogo dove era stata nascosta l'auto, destinata ad essere smontata e rivenduta, un capannone di una ditta di autodemolizioni nei pressi di Milano. Qui gli investigatori hanno trovato diversi componenti dell'auto rapinata. Successivamente gli investigatori, benché i malviventi avessero rimosso i codici identificativi dei componenti dell'auto, sono riusciti a risalire al mezzo e a stabilire che i pezzi erano riconducibili alla Bmw rapinata. Sono stati trovati anche dei gps che potevano essere usati per seguire degli obbiettivi (della macchine da rubare) e un apparecchio in grado di trovare microspie. Un equipaggiamento e un atteggiamento - ha detto il procuratore Raimondi - che fa supporre che quella di Trento non fosse la prima rapina del gruppo.













Scuola & Ricerca

In primo piano