il ricordo

Quella volta di Bud Spencer a Trento

Negli anni ’50 era «solo» un campione di nuoto e arrivò in città su invito di Guido Manazzon


di Giorgio Dal Bosco


TRENTO. Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, è morto. Aveva la sua bella età, 86 anni. Ma quando aveva quella della giovinezza Carlo già era un campione, non come attore, ma di nuoto e di bellezza. Era venuto a Trento su invito del mitico allenatore di nuoto della Rari Nantes di Trento e organizzatore di gare Guido Manazzon.

Le scene indimenticabili

All’epoca – stiamo parlando dei primi anni Cinquanta – Carlo Pedersoli non era certo Bud Spencer. Originario di Brescia, ma romano e napoletano di formazione e nel cuore, era un ragazzo vivacissimo. Ma - ed è questo che i suoi quasi coetanei trentini del nuoto ricordano - aveva una marcia in più rispetto a loro. Non solo in piscina laddove era veramente un campione, ma anche a tenere allegri tutti: a Trento era arrivato come neoprimatista dei cento stile libero, il primo degli italiani a scendere sotto il minuto.

Roberto Moggio, qualche anno meno giovane di lui, se lo ricorda benissimo in quei tre-quattro giorni che è stato ospite a Trento. «Noi trentini eravamo un po’ provincialotti e vedere un giovanottone che parlava con un accento tra il romanesco e il napoletano un pochino ci intimoriva. Eppure era un ragazzo affabile, per nulla presuntuoso ancorché potesse avere tutti i numeri per esserlo». Le ragazze trentine, ovviamente, ne erano affascinate.

Sempre Roberto Moggio ricorda pure la squadra dei nuotatori della Rari Nantes che ai bordi della piscina di via Madruzzo ammiravano le bracciate del futuro «Bud Spencer».

Con Roberto Moggio c’erano Alberto Achille, Tullio Pisetta, Fernando Tomasi, Mirco Prati, Sergio Zanella, Mario Deanesi, Silvano Danieli, Paolo Dal Bosco, Luciano Bertella.

Ma l’episodio che ha dell’incredibile è stato un meeting organizzato in tutta fretta da Guido Manazzon su sollecitazione della Federazione italiana Nuoto. Di ritorno dalla Grecia, la squadra di nuoto svedese voleva gareggiare contro una squadra italiana. Come si fa a nuotare in una piscina scoperta il 26 settembre (1952) a Trento e per di più in notturna? Con sole 50.000 lire offerte dal Comune di Trento Manazzon è riuscito nell’impresa. Dalla ferriera Prada nelle ore precedenti la gara sono arrivate otto-dieci autobotti di acqua bollente che, mescolata a quella esistente, è arrivata ai 30 gradi di temperatura. Qui dal cappello di Manazzon è uscito un secondo coniglio. Per rinforzare la squadra trentina della Rari Nantes, rendendo così le gare più avvincenti, è stato convocato un po’ alla garibaldina anche Carlo Pedersoli con altri due nuotatori di livello nazionale: Bulgarelli e Bonocore.

Il meeting ha potuto svolgersi regolarmente con il prologo divertente di Carlo Pedersoli che, tuffatosi nell’acqua “tiepida”, ha invitato poi i suoi compagni a tuffarsi anche loro per godere di quel tepore tra le risate matte dei colleghi. Non ricordiamo chi abbia vinto questa gara davvero straordinaria. Poco importa.

È simpatico ricordare che, terminate le gare, gli atleti vinti e vincitori hanno fatto bisboccia alla birreria Forst di Trento, festeggiamenti in cui «Bud Spencer» ha dimostrato che il suo futuro poteva essere in celluloide. Infatti, tra quei tavoli di legno è stato un simpaticissimo protagonista improvvisandosi anche cantante. Il Trentino gli piaceva: si era anche tesserato alla Rari Nantes di Riva anche perché era innamorato del lago di Garda.

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