Prove di soccorso in 10 angoli della città

La Croce Rossa perginese ha organizzato la «Gara Europea» di primo intervento. Presenti volontari tedeschi e romeni


di Gianluca Filippi


PERGINE. Ha destato una certa curiosità la Gara Europea di Soccorso tra i volontari della Croce Rossa che si è tenuta ieri sul territorio perginese. Il centro di Pergine e le zone limitrofe sono state, infatti, teatro di una serie di prove di soccorso nelle quali si sono cimentate 11 squadre provenienti non solo dall’Italia (Borgo Valsugana, Pergine1-2, Dimaro 1-2, Lavis, Muggia nel Friuli Venezia Giulia, Mezzocorona, Coredo), ma anche dalla Romania e dalla Germania. Le gare sono servite per valutare le capacità dei volontari nel valutare le condizioni di persone bisognose di soccorso, di prestare un’assistenza adeguata, di gestire il soccorso in sicurezza.

Per fare questo è stato predisposto un percorso costituito da 10 postazioni, in ciascuna delle quali la squadra di volontari si è misurata con una serie di simulazioni di evento in presenza di un certo numero di figuranti: al Ponte Regio un trauma al bacino, nell’area Al Ponte una disostruzione di vie aree ad un lattante, al Ponte di Serso l’amputazione di una mano con sega circolare, al teatro di Zivignago una maxiemergenza generata da un’esplosione della caldaia, al Villa Rosa una folgorazione elettrica, a Fontanabotte l’assistenza ad un tossicodipendente, a Spiaz de le Oche un accoltellamento, in piazza Municipio un incidente moto-macchina e nel piazzale Ai Frati un dolore toracico.

Ogni gruppo, coordinato dall’Unità Radiomobile della Croce Rossa di stazione allo Stadio del Ghiaccio - un mezzo dotato di attrezzature che in Italia solo il Trentino può vantare - si è pertanto trovato a dover fronteggiare queste situazioni molto aderenti alla realtà. Team Leader, autista e due soccorritori rappresentavano l’equipaggio tipo di ciascuna squadra che ha dovuto muoversi per portare a termine le prove, sotto gli occhi dei giudici, che misuravano la tecnica di soccorso, le priorità assegnate, l’organizzazione del lavoro, la capacità di coordinamento, le capacità relazionali e il rispetto dei tempi. Prove davvero suggestive, che - nelle zone più cittadine - hanno attirato l’attenzione del pubblico, considerato che i figuranti venivano truccati per rendere scena dell’incidente e le ferite estremamente realistiche.

Un’ottima opportunità, dunque, per misurare le reazioni delle squadre di fronte a situazioni di quotidiana emergenza, verso cui l’approccio sta cambiando nel tempo, come spiega al Trentino Claudio Spadaro, referente territoriale per Pergine della Croce Rossa Italiana: «Nel prestare soccorso si punta non solo all’efficacia dell’intervento, ma anche alle modalità di relazione con i soggetti coinvolti. Per questo nella preparazione lavoriamo molto anche sugli aspetti psicologici». Spadaro è visibilmente soddisfatto della giornata, frutto di mesi di lavoro per consentire di mettere a punto una macchina organizzativa molto complessa: «E’ stato molto faticoso, ma grazie al lavoro dei molti volontari siamo riusciti ad allestire un percorso completo e apprezzato». Con lui in prima linea anche Claudio Gadler (responsabile dell’allestimento sanitario) e Rudy Dorigoni (coordinatore del campo di gara).

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