Protezione civile, battaglia in consiglio sulla riforma

Minoranze pronte all'ostruzionismo grazie al vecchio regolamento d'aula


Luca Petermaier


TRENTO. Si annuncia pieno di insidie il percorso di approvazione della riforma della protezione civile. Ieri in commissione (dove sono iniziate le audizioni) i capigruppo delle minoranze (Lega, Pdl, Amministrare il Trentino e Civica Divina) hanno annunciato di voler chiedere l'applicazione del vecchio regolamento: niente tempi contingentati e discussione che rischia di essere infinita. Il vecchio regolamento d'aula non prevede limiti alla discussione di un provvedimento legislativo se non quelli normali stabiliti dal regolamento interno. In termini pratici questo significa che la discussione su una legge potrebbe durare anche mesi nel caso del deposito di numerosi emendamenti. E' quello che su cui puntano le opposizioni per rendere quanto più tortuoso possibile il cammino della riforma che tanto sta a cuore al presidente Dellai. Lo stesso presidente - qualche mese fa - aveva promesso che la legge sarebbe passata così com'era e che modifiche sostanziali sarebbero dovute passare «sul mio corpo». La richiesta delle opposizioni sull'applicazione del vecchio regolamento potrebbe invece indurre il presidente a tornare sui propri passi, facendo qualche concessione alle minoranze in cambio della promessa della non presentazione o del ritiro del già annunciato «mare» di emendamenti ostruzionistici. La Lega sembra convinta a dare battaglia. Più cauto Giovanazzi che comunque è critico con la giunta: «Questa riforma è delicata e merita un'ampia discussione che non può essere limitata dai tempi contingentati». Ieri, intanto, sono iniziate le audizioni in commissione dove giacciono ben quattro ddl di modifica della protezione civile: oltre a quello della giunta ci sono quello di Giovanazzi, quello della Lega e infine quello dell'ex consigliere del Pd Gianni Kessler. Di fronte alla Seconda Commissione sono comparsi i rappresentanti del consorzio dei comuni e il coordinamento imprenditori che hanno sostanzialmente espresso parere favorevole al ddl della giunta. Critici invece i sindacati con Cisl e Uil che hanno dato voce alle preoccupazioni del corpo permanente dei vigili del fuoco, non tanto per l'integrazione del sistema della protezione civile, quanto a causa del rischio di «un progressivo snaturamento del sistema dei vigili del fuoco». Più dura la Cgil secondo cui è sbagliato assimilare le funzioni dei permanenti con quelle dei volontari. Questi ultimi, a loro volta, si sono fatti sentire per bocca del presidente della Federazione Alberto Flaim che ha sottolineato come risulti fondamentale mantenere «il legame dei nostri corpi con le amministrazioni comunali».













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