«Pronti a ospitare le aziende emiliane»

Olivi e Laner: nel piano di solidarietà per il sisma, aiuti anche alle imprese. Domani l’incontro con le parti sociali


di Giuliano Lott


ROVERETO. All’eventualità di ospitare aziende dell’Emilia terremotata, la Provincia pensava già da qualche giorno. E la possibilià di avviare un piano organico è ora concreta. Lo assicura l’assessore all’industria Alessandro Olivi, che domani incontrerà a Trento le parti sociali per fare il punto sul programma di solidarietà per chi è rimasto senza casa o senza lavoro perché la propria azienda è ferma . «Stiamo per varare un protocollo d’intesa con le parti sociali - spiega Olivi - per costituire un fondo di solidarietà destinato ai lavoratori e alle imprese dell’Emilia. In questo quadro, stiamo valutando anche di mettere a disposizione spazi per le aziende rimaste bloccate dal sisma dei giorni scorsi e in questa prospettiva l’interlocutore ideale è Trentino Sviluppo, che detiene la proprietà immobiliare pubblica».Diego lane, presidente di Trentino Sviluppo, conferma che l’aromento è già in discussione: «Ne stiamo parlando da qualche giorno, ma va perseguito un piano organico assieme alla Provincia. Ciò che siamo in grado di recuperare, tra gli spazi industriali liberi, lo potremmo mettere a disposizione delle aziende emiliane che ne abbiano la necessità. Certo - aggiunge Laner - intravedo delle difficoltà per il trasloco di macchinari e lavoratori a due ore e oltre di distanza. Potrebbe però essere una buona soluzione temporanea per qualche azienda leggera».

Olivi è in piena sintonia: «Credo che l’opportunità potrebbe essere favorevole per chi ha strutture leggere, magari improntate alla ricerca. Da parte del Trentino, è importante dare un segnale di attenzione non solo alle popolazioni colpite dal terremoto, ma anche al mondo delle imprese». Provincia e Trentino Sviluppo stanno già selezionando delle possibili locazioni. Ma, avverte Olivi, «malgrado la crisi, non abbiamo molti spazi disponibili al Bic di via Zeni. C’è qualche modulo libero, al quale si potrebbe aggiungere qualche privato». Trentino Sviluppo chiuderà a metà mese un bando per reperire dal mercato privato capannoni sfitti da destinare ad attività produttive esterne che garantiscano un certo livello occupazionale. Anche gli artigiani sono pronti a fare la loro parte, ma Andrea Benoni precisa: «E’ un’intenzione buona, nella teoria, ma poco pratica, perché non tiene conto della realtà di aziende molto specializzate e radicate sulla zona, che finirebbe depauperata».

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