LICEO ROSMINI

«Progetto geologia» alla scoperta del Baldo

ROVERETO. «Il monte Baldo era veramente un vulcano?» Questa e altre domande le si potranno rivolgere agli studenti che mercoledì 21settembre partecipano al “Progetto geologia”, un’iniziativa che da...



ROVERETO. «Il monte Baldo era veramente un vulcano?» Questa e altre domande le si potranno rivolgere agli studenti che mercoledì 21settembre partecipano al “Progetto geologia”, un’iniziativa che da cinque anni vede impegnate alcune classi del liceo scientifico Antonio Rosmini in trasferta per quattro giorni sul monte Baldo, alla scoperta della sua conformazione geologica. Il progetto, voluto dal dirigente Francesco De Pascale, è coordinato dal professore di scienze Bruno Robol e si avvale della collaborazione di due esperti dell’escursione in montagna: Thomas Conci, accompagnatore di territorio, e di Alberto Stinghen, geologo e accompagnatore di media montagna. Un progetto completamente autofinanziato dagli studenti, eccetto che per un piccolo contributo della scuola. Una settantina gli studenti coinvolti, suddivisi in due turni. «Non ha niente a che vedere con un gita scolastica ma è una spedizione scientifica a tutti gli effetti - spiega il professor Robol - c’è infatti continuità nella ricerca, gli studenti appena arrivati proseguono progetti iniziati da quelli che li hanno preceduti. Anche lo spirito è quello un po’ avventuroso dei primi scienziati: c’è un programma di massima, la scoperta geologica del Baldo, ma è solo quando si è lì che si decide veramente cosa fare». Quattro giorni all’aria aperta e di lunghe camminate per i sentieri della montagna che, oltre al valore didattico, favoriscono le relazioni tra gli studenti e tra studenti e professori. La sera, dopo il rientro al rifugio Monte Baldo, è previsto un briefing intorno alla tavola per fare un bilancio della giornata e programmare l’attività per il giorno dopo. «Il territorio del monte Baldo si presta benissimo a esperienze didattiche di questo tipo - prosegue Bruno Robol - è vicino a Rovereto e inoltre il rifugio è perfetto per i nostri scopi, grazie anche all’ospitalità dei gestori che mettono la struttura quasi a nostra completa disposizione. L’attività scientifica che gli studenti svolgono è di geologia del paesaggio, un esame che offre una visione complessiva del territorio, che dovrebbe appartenere a chiunque si occupi di paesaggio, a cominciare da ingegneri e architetti». Un progetto quasi a impatto zero, dal momento che per raggiungere la meta gli studenti utilizzano i mezzi pubblici fino a Torbole, di lì raggiungono Malcesine con il traghetto, e poi salgono in quota con la funivia. Per il rientro, discesa dal monte a piedi fino ad Avio, e poi in treno fino a Rovereto. «Il “Progetto geologia” si può benissimo definire un caso di flipped classroom, ovvero di “insegnamento capovolto”, - spiega ancora Robol - con gli studenti che decidono cosa fare e poi illustrano le loro scoperte, mentre gli accompagnatori si limitano a osservare e a guidarli dall’esterno». (a.t.)













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