Premi ai coltivatori che passano al «bio» 

La commissione ambiente comunale approva le linee di indirizzo del regolamento sui fitofarmaci



TRENTO. Per un’agricoltura sempre più biologica e sana. Nella quale i prodotti fitosanitari di sintesi siano banditi dovunque sia possibile e dove l’agricoltore sia anche “custode del paesaggio”. Sono questi i principi ispiratori del documento approvato giovedì dalla commissione comunale che si occupa anche di agricoltura e che è presieduta da Gianni Festini Brosa.

Le linee di indirizzo per il regolamento di utilizzo dei prodotti fitosanitari hanno avuto il via libera con 8 voti a favore e 2 astenuti (5 Stelle e Lega). Ora il documento passerà all’attenzione della giunta il cui assessore con delega all’agricoltura, Roberto Stanchina, sarà chiamato a stilare una bozza di regolamento che arriverà in commissione, poi sarà all’attenzione delle circoscrizioni e, una volta definito, del consiglio comunale. Le linee di indirizzo sono il frutto anche di una lunga serie di audizioni che ha coinvolto agricoltori, apicoltori, sindacati di settore, l’associazione che si occupa della costituzione di un biodistretto a Trento, il consorzio di miglioramento fondiario e la Fondazione Mach. Il territorio comunale della città è il più agricolo tra quelli provinciali. Fra il 2010 e il 2016 gli ettari coltivati a biologico sono passati da un centinaio a 520; le aziende da 37 a 170. Oltre a recepire il regolamento provinciale, il documento licenziato dalla commissione introduce misure per favorire l’uso di fitosanitari non di sintesi, premia chi “fa” il biologico, comprese le aziende che valorizzano i prodotti del territorio a fini turistici, promuove la partecipazione di tutti i soggetti interessati coinvolgendoli in un tavolo permanente di confronto, prevede che anche nei capitolati della ristorazione scolastica il biologico faccia punti, stabilisce che sia elaborata una mappa del rischio per poter intervenire e mitigare nelle situazioni problematiche. (pa.pi.)













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