il caso

Polizia sulle piste da sci: in vista “tagli” ai servizi

Il Coisp del Trentino contro l’intenzione del Ministero di togliere gli agenti da 8 località italiane. «Ancora una volta si vuol far cassa a discapito della sicurezza dei cittadini»



TRENTO. Da molti anni, durante i mesi invernali, svolgono il loro preziosissimo lavoro sulle affollatissime piste delle nostre località turistiche. Vegliano sulla sicurezza dei sciatori, richiamano (e quando necessario sanzionano) quelli tanto indisciplinati da mettere a repentaglio l’incolumità degli altri, svolgono opera di controllo e prevenzione dei crimini (basti pensare alle tante persone denunciate per uso di stupefacenti), ma soprattutto soccorrono centinaia di infortunati . Interventi portati a termine in ogni condizione meteo, anche su gravi infortuni, con una tempestività che in qualche caso ha evitato esiti tragici. Gli agenti, infatti, tutti formati presso il Centro addestramento Alpino della Polizia di Moena sono addestrati anche all’uso del defibrillatore. Stiamo parlando degli specialisti della Polizia di Stato che nella nostra provincia svolgono il loro insostituibile lavoro in 19 località, ma che presto potrebbero non esserci più. A rivelarlo è la segreteria provinciale del Coisp, il Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle forze di Polizia, che protesta e si oppone fermamente al “taglio”dei servizi della Polizia per ben 8 stazioni sciistiche».

«Mentre assistiamo alle fanfaronate televisive – tuona il Segretario Provinciale Generale Sergio Paoli che con il Segretario Coisp di Moena Ivo Ganz sta seguendo da vicino la situazione – nel corso delle quali tutti concordano per incrementare la presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio, ecco giungere un ennesimo segnale contrario a dimostrazione che quello che si dice in televisione e sui giornali poi non trova riscontro nella realtà. Ancora una volta si vuole far cassa lesinando sulla sicurezza dei cittadini. Delle 48 stazioni invernali (in tutta Italia ndr)che prevedono la presenza dei poliziotti sulle piste – prosegue Paoli –, ben 19 sono localizzate in Trentino Alto Adige. Non sappiamo ancora quali sono le 8 località individuate dal Ministero e destinate a fare a meno dei servizi della Polizia di Stato, ma a prescindere da questo è stupefacente che in un periodo come questo si vogliano sguarnire ampi spazi di territorio dalla preziosa presenza dei professionisti della Polizia di Stato». Certezze non ce ne sonoe nemmeno il questore Massimo D’Ambrosio sa ancora se e dove ci saranno “tagli” in Trentino. Ma l’allarme è lanciato e i numeri dicono che la presenza della Polizia sulle piste andrebbe incrementata e non ridotta. «Nell’ultima stagione invernale – rivela Ivo Ganz – , i primi ingressi, ovvero coloro che hanno usufruito degli impianti tra Alpi e Appennino sono stati superiori ai 19 milioni di utenti con quasi 150 milioni di passaggi. Dati superiori a quelli di Expo per fare un paragone attuale. È incredibile che a fronte di questo e in risposta alle sette nuove stazioni che da quest’anno hanno chiesto per la prima volta la presenza del nostro personale, si decida invece di tagliare».

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