Pieve di Bono, circonvallazione al via

Il cantiere dell’opera pronto a partire: un tracciato di 3 chilometri e 700 metri (uno in tunnel), costo 41 milioni


di Stefano Marini


PIEVE DI BONO. "Tanto tuonò che alla fine piovve". Questo il commento spontaneo alla consegna dei lavori di progettazione esecutiva della circonvallazione sulla statale del Caffaro all'altezza di Pieve di Bono annunciata ieri. Il progetto di una variante stradale che permettesse al traffico di oltrepassare agevolmente l'abitato di Pieve di Bono ha una storia travagliata: inserita nell'ambito della revisione del piano delle opere pubbliche datato 1999 per volontà dell'allora assessore provinciale Remo Andreolli, la procedura che avrebbe portato alla realizzazione effettiva dei lavori è andata avanti fra alti e bassi per circa tre lustri, fra richieste dei sindaci, cambi politici e resistenze burocratiche, prima di trovare finalmente soluzione con la consegna dei lavori stessi avvenuta ieri da parte della Provincia.

Nelle intenzioni dei progettisti l'opera si dipanerà come segue: procedendo in direzione Brescia si partirà all'altezza dei forti di Lardaro, si supererà tramite viadotto il torrente Adanà per proseguire sulla sinistra dello stesso fino allo svincolo per la frazione di Por. A questo punto si entrerà nella galleria naturale di Castel Romano della lunghezza di circa un chilometro, per uscirne nei pressi dell'abitato di Cologna, innestandosi con la statale del Caffaro. Lunghezza totale del tracciato 3760 metri, costo complessivo previsto 41 milioni di euro (in origine erano una novantina, ma si sa, sono cambiati i tempi). Imprese appaltatrici tutte trentine con la Collini Lavori come capogruppo e a seguire la Costruzioni Casarotto, la Misconel e la Ediltione. Da sottolineare infine come i lavori non dovrebbero in alcun modo disturbare il traffico, dato che l'area interessata è al di fuori delle normali direttrici di viabilità. Tutto fatto dunque? Probabilmente si, ma va sottolineato come per ora gli appaltatori potranno procedere alla cantierizzazione e all'opera di indagine, dato che sono previsti 120 giorni per l'approvazione del progetto esecutivo al termine dei quali dovrebbero partire i lavori veri e propri la cui durata massima è di 787 giorni.

In merito alla possibilità che il progetto vada in porto comunque giungono le più ampie rassicurazioni. Il responsabile unico di procedimento, l'ingegnere Luciano Martoraro spiega: «Si prevede che fino all'inizio del 2015 le imprese procedano con le attività propedeutiche alla realizzazione dell'opera come l'esbosco e le verifiche di dettaglio, non appena sarà completata ed approvata la progettazione esecutiva sarà possibile partire con i lavori, ma non si prevedono intoppi e penso di poter dire che siamo in dirittura d'arrivo». Dopo tanta attesa è proprio il caso di dire che si vede la luce in fondo al tunnel, ma per essere certi che l'opera si farà in Valle del Chiese si attende il primo colpo di piccone col fiato sospeso.













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