Percorso nascita, Trentino promosso 

Bene l’assistenza alle madri, ma mentre sta per riaprire il reparto di Cavalese si registrano ogni anno più morti che neonati


di Andrea Selva


TRENTO. Mentre infuriavano le polemiche sulle chiusure dei punti nascita (con Cavalese che ora dovrebbe riaprire a breve), la sanità trentina conquistava il primato fra le regioni per la gestione del cosiddetto “percorso nascita”. Si tratta di un servizio partito in Trentino proprio mentre veniva attuata la riorganizzazione dei posti nascita e che ha visto l’azienda sanitaria di Trento al primo posto di una classifica che comprende - nell’ordine - Friuli, Toscana, Veneto, Provincia di Bolzano, Lombardia, Umbria, Marche, Liguria, Basilicata e Puglia. Primo posto (in questo caso davanti a Friuli, Lombardia e Veneto) anche per quanto riguarda la percentuale (bassa) di parti cesarei rispetto al totale. I dati si riferiscono al 2017 e fanno parte di un report annuale dell’università Sant’Anna di Pisa su un gruppo di regioni che partecipano al monitoraggio dei servizi sanitari.

Il percorso nascita prevede l’accompagnamento delle madri durante la gravidanza e in realtà viene attivato in tutta la Provincia, non solo dove (come a Cavalese, Arco e Borgo) sono stati soppressi i punti nascita. Ma è proprio in valle di Fiemme e Valsugana (dove il servizio è partito in anticipo) che la percentuale di madri che hanno aderito al progetto è maggiore (superiore all’80 per cento). Dal bilancio di missione dell’azienda sanitaria risulta che le madri trentini affrontano la gravidanza con un alto grado di consapevolezza e assistenza: il numero di madri con meno di quattro visite è sempre più basso, erano 6,7% nel 2017 rispetto al 7,1% del 2016. Dieci anni fa la percentuale era del 12 per cento. Si registra comunque una certa differenza tra le straniere (che effettuano meno esami) e le italiane. Pochi progressi sul fronte delle madri fumatrici, la cui percentuale è costante attorno al 6%. Di queste solo una piccola percentuale (attorno al 6%) smette di fumare durante la gravidanza. Sono in costante crescita le madri alla prima gravidanza che frequentano un corso di accompagnamento: nel 2017 sono state il 73,8%.

Ma mentre l’azienda sanitaria sta cercando di assumere medici per riaprire il reparto di Cavalese, preoccupa il costante calo di nascite che si registra in provincia di Trento dove nel 2017 ci sono stati più morti che nati e la stabilità della popolazione è assicurata solo grazie agli immigrati: nel 2015 ci sono stati 4.640 nati che sono scesi a 4.296 nel 2017. Secondo dati dell’azienda sanitaria il tasso di natalità nel 2016 è stato di 8,5 su mille (4.851 nati) a fronte di un tasso di mortalità di 9,2 su mille (4.959 decessi). Nel 2017 la maggior parte dei parti sono stati all’ospedale Santa Chiara di Tento (2.501 parti pari al 59 per cento) a seguire l’ospedale di Rovereto (27 per cento) e quindi l’ospedale di Cles (10 per cento).













Scuola & Ricerca

In primo piano