Il rettore lo ha scelto come delegato: dovrà aiutare i ragazzi che si avvicinano all’Università a fare la scelta giusta

Pavani, uno psicologo per orientare gli studenti

Professore del Cimec, è specializzato nei meccanismi legati alla percezione e all'attenzione


Jacopo Tomasi


 TRENTO. Francesco Pavani è il nuovo delegato del rettore per l'orientamento universitario. Professore associato di Psicologia generale, lavora presso il Centro interdipartimentale mente e cervello (Cimec) ed il dipartimento di Scienze della cognizione e della formazione. Nella sua attività studia i meccanismi funzionali e neurali della percezione e dell'attenzione multisensoriale.  Uno studio, quello di Pavani, che viene compiuto con particolare riferimento ai fenomeni di plasticità multisensoriale nella sordità, combinando diverse metodiche di ricerca delle neuroscienze cognitive.  Dal primo gennaio scorso - e fino al 31 ottobre 2012 - si occupa dell'orientamento universitario. Non una novità, in quanto già delegato per l'orientamento della facoltà di Scienze cognitive. In qualità di delegato del rettore subentra a Carlo Buzzi, professore ordinario di Sociologia generale e direttore del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale, che si era occupato delle questioni legate all'orientamento fin dalla creazione di un ambito dedicato all'interno dell'Università di Trento.  La funzione principale del delegato all'orientamento consiste nel coordinare le sette facoltà dell'ateneo di Trento nelle attività inerenti l'orientamento universitario nell'ottica di un approccio comune. Il delegato ha, inoltre, funzione di indirizzo e di monitoraggio delle attività di orientamento gestite dal servizio centrale d'ateneo; di promuovere nuove iniziative di collaborazione con le scuole superiori del territorio anche tramite il Centro scuola-università e di favorire le iniziative di formazione rivolte agli insegnanti delle superiori, anche in sinergia con il Centro di formazione continua e l'aggiornamento del personale insegnante di Rovereto.  Le attività di orientamento stanno assumendo un ruolo sempre più importante negli ultimi anni, perché indirizzare uno studente a frequentare la facoltà più adatta alle sue caratteristiche è fondamentale non solo per il ragazzo - che avrà maggiori possibilità di raggiungere un successo accademico - ma anche per l'Università, che potrà contare su un contributo migliore.  «E' estremamente rilevante - afferma Pavani - che gli studenti arrivino all'Università consapevoli di quali siano gli argomenti e le materie che più si avvicinano ai loro interessi, al loro modo di esprimersi. Se non ci sono passione e motivazione è difficile portare a termine con successo un percorso universitario. Quindi, è importante capire i talenti di ognuno e indirizzarli verso la facoltà che più gli si addice».  Ma come si possono mettere in pratica questi principi? «Uno dei modi migliori - spiega Pavani - già perseguito dall'Università di Trento, è quello di non puntare solo su iniziative informative, come le "Porte aperte", ma mettere a contatto gli studenti delle superiori con le specificità di ogni disciplina affinché possano capire quello che fa per loro». Le attività di orientamento dell'ateneo trentino, con iniziative di diverso genere, non si rivolgono solo agli studenti di quinta superiore, ma più in generale ai ragazzi che frequentano gli ultimi tre anni delle scuole superiori.  

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