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«Patto per la sicurezza di Trento»: dalla “malamovida” agli imbrattamenti ecco cosa cambia

Sottoscritto dal commissario del governo e dal sindaco della città, prevede una cabina di regia e azione congiunte per garantire il “diritto alla sicurezza”



TRENTO. Il Commissario del Governo di Trento, Gianfranco Bernabei ed il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, hanno sottoscritto questa mattina, 17 maggio, il “Patto per la Sicurezza Urbana di Trento”, volto ad individuare le iniziative ritenute più efficaci per la sicurezza urbana del capoluogo, dove, peraltro, l’andamento statistico dei reati denunciati segna negli ultimi anni un costante decremento.

Erano presenti alla cerimonia il comandante dei carabinieri, della Guardia di Finanza ed il vicecomandante la Polizia Locale Alberto Adami. Elaborata alla luce delle disposizioni ed in linea con le indicazioni del Ministero dell’Interno, l’intesa intende favorire forme di collaborazione e di solidarietà fra lo Stato – e nella fattispecie, il Commissariato del Governo e le Forze dell’Ordine – e l’Amministrazione comunale per la realizzazione di azioni congiunte e la promozione di interventi, anche in via sussidiaria e nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza della cittadinanza.

Talvolta, infatti, il disagio sociale e lo scadimento dei comportamenti civili sono spesso strettamente legati a fenomeni di maggiore pericolosità e allarme che ledono il diritto alla sicurezza, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione (anziani, donne e minori). L’obiettivo del Patto è quello di migliorare l’ascolto delle questioni che più incidono sulla percezione di insicurezza e di eliminare progressivamente le aree di degrado e di illegalità, nel rispetto delle competenze delle Autorità di pubblica sicurezza, ottimizzando l’integrazione con le politiche di sicurezza delle autonomie territoriali.

Fra l’altro, l’Accordo prevede l’istituzione presso il Commissariato del Governo di una “Cabina di Regia” - coordinata da un delegato del Prefetto e composta dai rappresentanti delle Forze di Polizia e della Polizia Locale – allo scopo di individuare le eventuali criticità, ottimizzare il flusso informativo tra la Polizia Locale e le Forze di Polizia e proporre alla valutazione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica i possibili interventi a tutela della sicurezza urbana.

Nel “patto” è previsto che "gli interventi del Commissariato del Governo e del Comune di Trento si svolgeranno, nell’ambito delle rispettive competenze, secondo le seguenti direttrici.

Contrasto del fenomeno degli accampamenti, insediamenti e occupazioni abusive; manutenzione e potenziamento della rete di illuminazione pubblica specie nelle aree in cui tali interventi siano ritenuti utili a prevenire o scongiurare il verificarsi di fatti illeciti o fenomeni di degrado urbano; rimozione delle cause di degrado e riqualificazione delle aree dalle medesime interessate; azioni di decoro urbano contro gli atti di vandalismo attraverso progetti di pulizia di spazi ed arredi urbani, rimozione di affissioni e scritte abusive, anche in collaborazione con le associazioni di volontariato e la cittadinanza attiva e rimodulazione dei servizi di pulizia ordinaria delle aree, in ragione della fruizione della zona e della necessità di ripristino del decoro”.

E quindi “adozione di iniziative di contrasto alla “malamovida” con provvedimenti ed ordinanze mirati a contenere gli effetti di degrado costituiti dall’abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti, dall’abbandono al suolo dei rifiuti (in particolare quelli di vetro), dai fenomeni di inciviltà, applicando il nuovo Regolamento Comunale per la Convivenza fra le funzioni residenziali e le attività economiche.

Limitazione – nell’ambito della normativa esistente – dell’eccessiva proliferazione di alcune tipologie di negozi in aree critiche e/o di particolare interesse storico artistico-monumentale e valutazione dell’impatto degli orari di apertura sui fenomeni di “malamovida”; lotta all’abusivismo commerciale; manutenzione e fruibilità delle aree ad uso pubblico, ivi comprese quelle a verde pubblico con particolare riguardo a quelle adiacenti ai plessi scolastici ed alle strutture ricreative e sportive.

In tale attività potrà essere previsto il coinvolgimento degli studenti e dei genitori e/o di volontari in genere; rafforzamento dei controlli contro il fenomeno degli imbrattamenti e delle discariche abusive, anche utilizzando il sistema di videosorveglianza fissa e i dispositivi mobili; verificare, in caso di pubbliche manifestazioni, la sussistenza degli aspetti di safety e security, tenuto conto delle circolari ministeriali e delle linee di indirizzo in materia; sviluppo di progetti e interventi di prevenzione, promozione e inclusione sociale finalizzati a evitare e a contrastare l'insorgenza del disagio o di altre forme di emarginazione, con riferimento in particolare alle persone senza dimora e in situazione di precarietà abitativa; promozione di progettualità sociali a favore di persone e famiglie in stato di emarginazione , in collaborazione e coordinamento con le funzioni sanitaria ed educativa, del volontariato, del lavoro, dell'abitare e, in generale, con quelle degli altri Enti che concorrono al contrasto dell'emarginazione sociale. C. L.













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