Parco dei sapori a Loppio Isera dice no al progetto

La sindaca Rigotti perplessa: «L’idea nasceva su una visione di un turismo ormai superata. Meglio ristrutturare l’esistente e migliorare le vie di comunicazione»



ISERA. No al “Parco dei sapori” di Loppio: rivediamo il progetto e pensiamolo in val di Gresta. Il Comune di Isera vuole bloccare il progetto del Parco dei sapori, in vero in forte difficoltà da tempo, e rilanciarlo con un nuovo progetto, dedicato alla montagna che accomuna i paesi del patto territoriale, intitolato "Parco montano dei sapori e della salute". Il mega centro previsto a Loppio doveva essere il cuore dei progetti del patto territoriale, ma diverse difficoltà (non ultime i costi) lo hanno di fatto arrestato.

Il Comune di Isera non ha mai nascosto le sue perplessità, ora l'amministrazione ha presentato un progetto alternativo. Questo non prevede una nuova struttura, ma la ristrutturazione di cose già esistenti e delle vie di comunicazione. I tre punti di riferimento dovrebbero così essere malga Somator per Mori, il centro Le Piazze di Ronzo e il rifugio "Amici di Bordala", per Isera. Adeguate ad ospitare attività didattiche e ristorazione, potrebbero essere collegate con sentieri e ciclabili, il Parco dei sapori diverrebbe così davvero un parco, tutto in val di Gresta, promuovendo la montagna a tutto tondo (prodotti tipici della valle, sport, turismo famigliare...).

«Il Parco dei sapori a Loppio nasceva sulla visione di un turismo ora superata - spiega la sindaca di Isera Enrica Rigotti - ossia la vendita del prodotto, in questo caso ortaggi della val di Gresta. Ma chi acquista i prodotti a Loppio, a quel punto non avrà più motivo di salire in val di Gresta. Noi puntiamo su un'altra logica, quella della promozione del territorio. Il turismo non è più comperare, ma è il contatto con le persone e con la natura». Isera chiede così che, anziché spendere 4 milioni per un nuovo edificio a Loppio, si spendano soldi per adeguare l'esistente e le vie di comunicazioni, migliorando le strade verso Trento (Aldeno e Cei), quella tra Passo Bordala e Bordala bassa. Si riporterebbe così al centro dei patti territoriali la "valle degli orti biologici", connessa con i percorsi escursionistici, le palestre di roccia e le vie per biciclette, cavalli e mountain bike. In teoria, questa sterzata chiesta da Isera è possibile: il tavolo del patto può ancora decidere di rivedere la destinazione delle risorse, poi è la Provincia a valutare. Il terreno destinato al Parco dei sapori a Loppio è già stato acquistato, ma si può rivendere (peraltro, fa notare Rigotti, al catasto il terreno risulta di proprietà della sola Mori e non del patto). La partita si gioca però tutta all'interno dei tre comuni coinvolti, e la proposta di Isera conferma la frattura al loro interno. Mori è ancora decisa a realizzare il centro del Parco dei sapori a Loppio, Ronzo si ritrova su una posizione intermedia, anche se probabilmente è più vicino all'idea di Rigotti. (m.s.)

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