Paccher in corsa per la presidenza d’aula 

La Lega non intende cedere la presidenza del Consiglio. E Kaswalder avrà il posto che fu di Tretter 



TRENTO. Lo ha spiegato Maurizio Fugatti subito dopo aver firmato il decreto di nomina della propria giunta: «Le presidenze dell’aula provinciale e regionale? Non tocca più a me, ma alle forze politiche. Come ho specificato, però, anche le nomine che verranno dovranno essere ispirate da quello che ci hanno detto i trentini con il proprio voto il 22 ottobre». Prima seduta il 20. La partita delle presidenze si incrocia con quella delle suppletive. Ieri mentre il governatore varava la giunta le due assessore Segnana e Zanotelli erano ancora in aula a Roma.

La trafila delle dimissioni seguirà un percorso tra Roma e Trento, con la giunta per le elezioni a dettare i tempi (mai stati brevi) che combacino con l’Election day di maggio. Tutto questo per dire che chi diventerà presidente del Consiglio provinciale non potrà poi correre per le suppletive.

L’identikit del presidente del Consiglio a questo punto combacia una volta di più con Roberto Paccher, consigliere della Lega molto votato e apprezzato dallo stesso Fugatti. L’unico dubbio - che i bene informati assicurano però non esserci - è legato all’ipotetico coinvolgimento di Paccher nelle elezioni suppletive in Valsugana. Lui è di Borgo ma non ha mai fatto mistero di non avere volontà, per motivi soprattutto di famiglia, di lasciare la Valsugana per andare a Roma. Se, per altri motivi, la Lega non mettesse Paccher a Palazzo Trentini allora la scelta potrebbe cadere su Mara Dalzocchio, pure del Carroccio, con un’esperienza in questo preciso ruolo fatta nel consiglio comunale di Rovereto. La partita delle presidenze si andrebbe poi a completare con la nomina di Walter Kaswalder al tanto desiderato scranno di presidente del Consiglio regionale.

La partita per la giunta regionale è l’ultima delle chance per chi rimane fuori: scontata, prevista per legge, la presenza di un ladino, resta un solo posto riservato ad un trentino: ed in lizza a quel punto potrebbero restare Cia (Agire) e Leonardi (Forza Italia». Uno dei due non potrà essere accontentato e la poltroncina di riserva, in quel caso, non potrà essere che quella di una presidenza di commissione.













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