Animalisti

Orsi in Trentino: nuove azioni di protesta di StopCasteller, sabato 10 a Trento il corteo nazionale

La manifestazione nazionale pro orso punta il dito contro la Provincia e il disegno di legge “ammazza-orsi”. Lunedì 4 marzo si terrà invece un presidio “rumoroso” davanti alla sede della Provincia


Claudio Libera


TRENTO. Annullata sabato scorso, 3 febbraio, la manifestazione nazionale pro orso organizzata da StopCasteller, perché era in programma la visita del presidente della Repubblica Sandro Mattarella, in occasione dell’inaugurazione dell’anno di Trento capitale europea del Volontariato. Il raduno si svolgerà quindi sabato prossimo 10 febbraio.

Al contempo i collettivi annunciano per lunedì 4 marzo un presidio “rumoroso” davanti alla sede della Provincia, proprio contro la legge che quel giorno sarà discussa in Consiglio provinciale. Scrivono gli attivisti: “Siamo davanti a un progetto di sterminio di tutti gli orsi in Trentino per i quali l’estinzione è un pericolo reale e incombente: il rischio è nell'isolamento genetico e nei casi di bracconaggio in crescita vertiginosa. La Provincia è il vero mandante di queste morti: oltre a non aver mai speso una parola di condanna nei confronti di un’attività illegale, l'ha addirittura dichiarata una forma di “giustizia privata" condivisibile», accusano gli attivisti della campagna StopCasteller.

Mentre attivisti e cittadini di tutta Italia si stanno mobilitando per partecipare al “corteo nazionale contro la persecuzione degli orsi da parte della giunta Fugatti”, organizzato sabato 10 febbraio a Trento alle 14, dalla campagna StopCasteller, gli stessi collettivi Assemblea antispecista e Scobi, che da anni portano avanti la campagna di protesta, annunciano anche un presidio per lunedì 4 marzo. Quel giorno il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento discuterà il disegno di legge definito dagli animalisti come “ammazza-orsi”, già approvato dalla giunta leghista il 19 gennaio scorso, che prevede l’uccisione fino a otto orsi all’anno. Gli attivisti della campagna StopCasteller hanno lanciato un presidio rumoroso di protesta davanti alla sede della Provincia dalle ore 9, che avrà come obiettivo «l’espressione di un comune dissenso nei confronti della messa a legge di un progetto di sterminio di tutti gli orsi in Trentino”, dichiarano.

“Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti - continuano gli attivisti - cavalcando il sentimento di paura generato dalla morte di Andrea Papi, vende questo disegno di legge come l’unica soluzione possibile per controllare una popolazione di orsi a suo dire in “preoccupante” aumento. Ma la Provincia non dice le cose per come stanno davvero, e cioè che, al contrario, è l’estinzione ad essere un pericolo reale e incombente per gli orsi trentini, trattandosi di una popolazione isolata e caratterizzata da una forte consanguineità, discendendo tutta da soli due orsi maschi e cinque femmine”.

“L'assessore Failoni ha però recentemente dichiarato senza mezzi termini l'obiettivo: "contenere la crescita", come se la specie ursina fosse per legge una specie qualunque e non una specie particolarmente tutelata dalla normativa europea. Pian, piano le reali intenzioni di sterminio della Provincia vengono allo scoperto: 8 orsi pericolosi all'anno si creano, basta trasformare ogni episodio in cui un orso incontra delle persone in un rocambolesco inseguimento” dichiarano le gli attivisti.

“Siamo preoccupati dalle notizie circolanti in modo sempre più frequente nelle valli,  secondo cui gli orsi effettivamente uccisi illegalmente sarebbero ben più di quelli dichiarati. Questo significa che, oltre ai sette orsi morti negli ultimi mesi, oltre agli otto orsi che si prevede di uccidere ogni anno in seguito all’approvazione di questo ddl, e oltre quelli imprigionati, i bracconieri ammazzano altrettanti orsi in gran segreto e con il benestare della Provincia. Noi crediamo che il vero mandante di queste morti sia la Provincia stessa, che oltre a non aver mai speso una parola di condanna nei confronti di un’attività illegale l'ha addirittura dichiarata una forma di giustizia privata condivisibile e quindi, indirettamente supportata», accusano gli attivisti della StopCasteller.

“Per tutti questi motivi e per tutte le morti, le sparizioni e gli imprigionamenti degli ultimi anni invitiamo l'Italia che è disgustata dalle politiche trentine e chiede giustizia a partecipare al presidio e soprattutto alla manifestazione nazionale StopCasteller, che si terrà sabato 10 febbraio con partenza alle ore 14 da Piazza Dante” concludono.













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