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Olivi: «Muri al Brennero, turismo a rischio»

Alto Garda, il vice presidente della Provincia ha espresso preoccupazione nella serata sull’economia organizzata dal Rotary di Riva


di Sara Bassetti


ALTO GARDA. «La decisione del governo austriaco è la follia dell’egoismo». Sono le parole del vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, relatore durante la riunione del Rotary Club Riva, che si è tenuta lo scorso lunedì all’Hotel Piccolo Mondo di Torbole. Un intervento dedicato alle politiche economiche messe in campo dall’amministrazione provinciale a sostegno dell’economia e del lavoro, che ha snocciolato alcune delle tematiche più scottanti per il territorio dell’Alto Garda, e i drastici provvedimenti adottati, nelle ultime settimane, oltre confine.

«Il controllo dei flussi delle migrazioni al valico italo-austriaco è un tema reale – ha affermato Olivi - ma non possiamo permettere che uno Stato, da solo, imponga limitazioni di queste dimensioni». Secondo Olivi, le misure adottate dalle autorità di Vienna potrebbero avere un impatto devastante sull’economia locale, con ripercussioni negative anche nell’Alto Garda. «I rischi per il sistema economico, per il turismo e le esportazioni sono concreti», ha dichiarato, invitando gli amministratori altogardesani a restare uniti per farsi sentire, con voce ferma, a Bolzano ma, soprattutto, a Roma, auspicando, poi, che anche l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino non rimanga solo una “lunga serie di convegni”.

Un invito alla coesione che il vicepresidente ha esteso anche in riferimento al progetto di collegamento dell’autostrada del Brennero alla Busa, lanciando, a riguardo, segnali positivi. «Voglio rispettare la richiesta, anche intransigente, di accelerare i processi di chiusura di alcune partite fondamentali, tra cui quella della mobilità – ha dichiarato Olivi – Credo, comunque, si debba dare atto della concretezza con cui le ultime due amministrazioni provinciali hanno affrontato la stringente necessità dell’opera».

L’Alto Garda è un territorio che produce, a favore del Trentino, un valore economico che è molto superiore alla qualità delle infrastrutture di cui dispone. «Io non mi scandalizzo e non mi offendo a fronte delle critiche – ha concluso il vicepresidente - ascolto con grande rispetto le voci che provengono da un territorio che dà al Trentino molto, e a cui il Trentino deve saper restituire quantomeno un sistema viario coerente con la dimensione ormai internazionale del suo distretto». Come ha evidenziato Olivi, il territorio è un punto di riferimento per la multisettorialità, un’area in cui i diversi ambiti dell’economia hanno saputo mescolarsi in modo armonico, dove la convivenza delle piccole e delle medie imprese con la manifattura e il turismo è ben espressa dal triangolo Du Lac, Blue Garden e Cartiere.













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