oggi il convegno «questo non è amore» 

«Ogni due giorni un intervento» 

Il questore: «Noi ci siamo, ma ci vuole una cultura della legalità»


di Alice Sommavilla


TRENTO. «Dobbiamo promuovere una cultura della legalità», lo sottolinea più volte il questore di Trento, dottor Giuseppe Garramone, introducendo il convegno sulla violenza di genere, in programma per oggi. «Questo non è amore» il titolo scelto per l’incontro al Buoncosiglio con inizio alle 10.30. «Saranno presenti anche una cinquantina di studenti- dice Garramone - perché crediamo che l'educazione debba iniziare tra i ragazzi, quei ragazzi che saranno gli uomini e le donne di domani, che devono essere educati da subito al rispetto reciproco». Se è vero che gli ultimi anni ha visto una diminuzione generale dei reati commessi, ce sono due in allarmante ascesa: i furti in appartamento, e i femminicidi. «La violenza sulle donne è qualcosa di vergognoso per una società che si definisce civile- prosegue il questore- scopo del convegno è anche quello di convincere le donne a denunciare. Quasi sempre tra aggredita e aggressore è esistito un legame affettivo, una serie di fattori psicologici bloccano la vittima, che non trova il coraggio di compiere questo passo, ma vogliamo far sapere che le donne possono fidarsi, che con le denunce si possono raggiungere dei risultati positivi. Soltanto negli ultimi due mesi la questura di Trento ha emesso 45 provvedimenti di ammonimento, rivelandosi una delle più zelanti a livello nazionale, strumenti che molto spesso, da soli, si rivelano efficaci per evitare che la situazione di violenza, sia fisica che psicologica degeneri».

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