accoglienza

Oasi, a Trento l’albergo che accoglie turisti e i nuovi poveri della pandemia

Il progetto di Ipsia del Trentino con la Fondazione Comunità Solidale: un piano dell’hotel destinato a chi vive momenti di difficoltà


Claudio Libera


TRENTO. Storico ritrovo di camionisti e viaggiatori negli anni ’70-’80 ed ora da tempo immobile lasciato in disuso, l’Hotel Oasi di via Bolzano a Trento riparte grazie al lavoro dei volontari di Ipsia del Trentino che gli hanno ridato parte del suo antico splendore e soprattutto una funzionalità che aveva perso nei decenni.

"Oasi”, il nome storico è anche un acronimo che vuole significare Ospitalità, Accoglienza, Solidarietà, Integrazione, le parole chiave di un percorso che si sta portando avanti e deliberando con Comune, Provincia e gli enti del sociale per dare una risposta a molti problemi di marginalità abitativa.

Oltre alla ormai nota emergenza climatica invernale dei tanti senza tetto, i cosiddetti “ultimi” che si trovano a dover affrontare i rigori dell’inverno, ci sono ora anche i “penultimi”, persone che si trovano a dover affrontare momenti di difficoltà vuoi per la perdita del lavoro, vuoi per crisi familiari o per problemi sanitari.

E’ soprattutto a queste persone che si rivolge il progetto Oasi sviluppato da Ispia del Trentino, per offrire un ristoro, almeno temporaneo a chi vive un momento di fragilità, offrendo loro la possibilità di abitare con dignità in una struttura dotata di un minimo di comfort ed in cui non si sentano soli. Ed a questo abitare–fare insieme per un reciproco sostegno con gli spazi comuni, cucina e salotto oltre alle camere è riservato un piano dell’albergo che verrà gestito insieme alla Fondazione Comunità Solidale.

Gli ospiti saranno persone che prima si trovavano in un’altra residenza curata da Fcs ed hanno intrapreso un percorso di uscita dalla strada, cui si aggiungeranno altre inviate dai Servizi Sociali. A chi ha difficoltà temporanee o dettate dall’emergenza contingente, si rivolgerà l’opera di vari attori, volontari, professionisti e beneficiari, affinché nessuno si senta parcheggiati ma senta di essere inserito in un percorso di accompagnamento e di ripresa.

In via Bolzano l'hotel Oasi

Ecco l'Hotel Oasi di via Bolzano a Trento che riparte da un progetto di accoglienza: una parte destinata alla ricettività turistica, un' altra ai "penultimi" messi in crisi dalla pandemia. Il progetto di Ipsia prevede spazi comuni, cucina e salotto oltre alle camere. LE FOTO

Per sostenere le spese di questa azione, il primo piano dell’albergo Oasi verrà destinato alla tradizionale ricettività turistica e per fare questo, non potendo Ipsia del Trentino gestire direttamente la parte alberghiera, è stata fondata l’impresa sociale Oasi srl di cui presidente ed amministratore sono Matteo Graiff e Nicola Manica.

I turisti sapranno che la loro permanenza in hotel ha un valore simbolico di condivisione della “casa “ed un valore economico importante per la realizzazione di un sogno. Due sale dell’albergo sono state intitolate a Francesca Ferrari, già presidente di Ipsia, e a Bruno Masè, “inventore” di Trentino Solidale. Alla presentazione hanno partecipato Mauro Montalbetti e Laura Vacillotto, dell’Ipsia nazionale; Giuliano Rizzi, Coordinatore Ipsia del Trentino Odv; Matteo Graiff, Oasi srl Impresa Sociale; Nicola Manica, progetto Albergo sociale; rappresentanti della Diocesi, Asia Giuliani ed Jacopo Roccabruna, studenti dell’Istituto Artigianelli, che hanno realizzato il logo albergo sociale; Luca Oliver, presidente Acli trentine; Hermann Festi, responsabile Ufficio Politiche socio assistenziali e Welfare della Provincia, Chiara Maule, assessora politiche sociali del comune. 

 













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